LA DATA

8 luglio 1978

In giorni come questi, in cui gli schermi televisivi sono monopolizzati dalle partite dei Mondiali di calcio a cui l’Italia non è stata ammessa, viene da pensare con un po’ di nostalgia a quella notte d’estate del 1982 quando la squadra azzurra alzò alta la Coppa del mondo sotto il cielo di Spagna. L’immagine che forse è rimasta più viva nella mente di chi c’era è quella del presidente della Repubblica Pertini, che esulta sugli spalti dello stadio Bernabeu con l’entusiasmo di un ragazzo. Da qualche giorno il presidente aveva festeggiato il quarto anno nelle vesti di massima carica dello Stato.

Sandro Pertini venne infatti eletto settimo presidente della Repubblica l’8 luglio 1978 dopo ben 16 scrutini. Succedeva a Giovanni Leone, che si era dimesso. Pertini fu il primo socialista a sedere sulla poltrona del Quirinale. Alla sua elezione non credeva nessuno, lui per primo. Il giorno precedente aveva infatti acquistato un biglietto aereo per raggiungere la moglie, Carla Voltolina, in Francia dove avrebbe trascorso qualche giorno di vacanza.

Il nuovo presidente aveva un curriculum “pesante”. Era stato partigiano, incarcerato, confinato, esiliato. Era portabandiera dell’antifascismo e tra i padri fondatori della Repubblica. Nel suo discorso d’insediamento, ricordò tra gli esempi di vita soprattutto quello di Antonio Gramsci, che era stato suo compagno di carcere.

La sua elezione segnò una svolta, non solo politica ma anche di immagine e di costume, nella storia repubblicana. Tra quanti hanno ricoperto la più alta carica, il suo carisma resta ineguagliato.