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La % di nati prematuri

L'8 per cento dei bambini, ogni anni, in Italia, nasce prematuro. Un problema di salute pubblica che deve essere combattuto con la prevenzione e con la cura delle patologie che provocano il parto pretermine
Autore: Alvaro Heinzen
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In Italia ogni anno si registrano dai 32 mila ai 34 mila parti pretermine, circa l’8% delle gravidanze totali. «Si tratta di un fenomeno in crescita, diventato un problema di salute pubblica, che va considerato in termini di prevenzione, cura e assistenza e induce a riflettere sull’inizio vita in modo sempre più responsabile», afferma Costantino Romagnoli, ordinario di Neonatologia dell’Università Cattolica Sacro Cuore di Roma, direttore di Terapia intensiva neonatale del Policlinico Gemelli e presidente della Società Italiana di Neonatologia.

Se il parto avviene prima della trentasettesima settimana è definito pretermine o prematuro e, a seconda della settimana esatta in cui avviene, possono verificarsi alcune complicazioni più o meno gravi per il bambino e per la mamma. La gravidanza si dice protratta (oltre il termine) quando il parto arriva dopo la quarantaduesima settimana. Il conto delle settimane di gravidanza inizia a partire dal primo giorno dell’ultima mestruazione e prosegue per circa 40 settimane.

Le cause del parto pretermine sono di vario genere: possono essere la conseguenza di patologie della mamma, ad esempio diabete, infezioni o fibromi, tipologia di vita e lavoro o età anagrafica (più avanzata di prima) oppure possono derivare dal feto; gemellarità e spesso fecondazione assistita.

Negli ultimi anni la percentuale di sopravvivenza dei bambini nati con largo anticipo rispetto al termine previsto si è alzata notevolmente grazie al miglioramento delle terapie intensive neonatali. In passato i bambini che nascevano a 22 o 23 settimane di gestazione non avevano praticamente alcuna possibilità di sopravvivere, oggi invece la percentuale (pur bassa) è del 10%.

Generalmente per i bambini nati pretermine si utilizza la “marsupioterapia” una tecnica adottata sempre più spesso nei punti nascita, nel periodo in cui il piccolo è ancora nell’incubatrice ma può staccarsi dal respiratore artificiale. Il bambino, avvolto in una copertina, viene portato alla sua mamma che lo tiene attaccato al seno pelle a pelle.
È un gesto semplicissimo, che fa bene sia alla mamma che al bambino, poiché ripristina il contatto interrotto dal parto prematuro, in più stabilizza la funzione cardiocircolatoria del piccolo, che si sente tranquillo e protetto dalla sua mamma, di cui riconosce l’odore e il battito del cuore.