IL NUMERO

86

Secondo la Coldiretti, quest’anno l’86% degli italiani consumerà la cena o il pranzo di Natale in casa. Praticamente 9 persone su 10 che hanno scelto di mettersi ai fornelli e sedersi nella comodità e nel comfort di casa propria insieme a parenti e amici. Che sia un ritorno alla tradizione o lo specchio della crisi, questa scelta fa sorridere negozi di alimentari e supermercati che hanno visto crescere la spesa per cena o pranzo di Natale fino a circa 100 euro a famiglia, il 9% in più rispetto al 2016.

Sono almeno 50 anni che non si registrava un così deciso ritorno al fai da te, che si estende trasversale sulle più diverse tipologie di famiglie e redditi, fasce di età e condizione sociale.

I giovani sembrano i più propensi a mettersi ai fornelli, complice anche la moda sempre più diffusa della “cucina creativa”, lo “show cooking”, ovvero preparare cene per gli amici, magari riscoprendo il gusto dei cibi genuini, sperimentando ricette nuove o riscoprendo la tradizione.

Tra i prodotti irrinunciabili, oltre ai tradizionali dolci natalizi come panettone, pandoro e ricciarelli, che secondo l’Osservatorio Sigep (il salone internazionale del dolciario artigianale che Italian Exhibition Group organizza alla fiera di Rimini, dal 20 al 24 gennaio 2018) e Coldiretti, nel 2017 incrementeranno ancora le vendite, lo spumante si conferma al primo posto per il 90% degli italiani, seguito da panettone (76%) e pandoro (70%).

«Ma sulle tavole sono sempre più presenti i prodotti regionali tipici della ricorrenza natalizia. Tra i più gettonati – scrive Coldiretti – ci sono il panone di Natale in Emilia-Romagna, u piccilatiedd in Basilicata, il panpepato in Umbria, la pizza di Franz nel Molise, lu rintrocilio in Abruzzo, le pabassinas con sa sapa in Sardegna, la carbonata con polenta in Valle D’Aosta, il pangiallo nel Lazio, le carteddate in Puglia, i canederli in Trentino, la brovada e muset con polenta in Friuli, i quazunìelli in Calabria, il pandolce in Liguria, la pizza de Natà nelle Marche, i buccellati in Sicilia, il brodo di cappone in tazza in Toscana e l’insalata di rinforzo in Campania».

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