Sono 9 miliardi e 100 milioni gli euro mossi in Italia nel 2017 grazie ad azioni filantropiche, ovvero il sostegno ad attività socialmente utili attraverso l’erogazione di risorse monetarie. Una cifra che posiziona il Bel paese al terzo posto in Europa, dopo il Regno Unito con 25 miliardi e 300 milioni e la Germania con 23 miliardi e 800 milioni. Il dato è stato reso noto dalla Fondazione Lang che ha rielaborato i dati provenienti da più fonti: European Research Network on Philanthropy, Oxford Economics, Acri, Assifero, Forbes, Gfk, Istat, Istituto Italiano della donazione, Unhcr e Vita. Le ricerche più recenti precisano, inoltre, che sul totale delle donazioni italiane circa 4 miliardi e 600 milioni provengono da donazioni individuali, 1 miliardo e mezzo da Fondazioni, il resto da lasciti testamentari, erogazioni da parte di imprese e altre modalità informali.
La filantropia moderna, intesa come lo sforzo per promuovere il benessere sociale, ha radici nell’Illuminismo, nella rivendicazione di uguali diritti per tutti gli uomini, ribaditi con la Rivoluzione francese e concretizzati a partire dal XIX secolo. Inizia allora la fondazione di ospedali per gli indigenti l’apertura di scuole di alfabetizzazione e rieducazione, la promozione di iniziative di lavoro o culturali da parte di singoli individui, gruppi o associazioni mosse dal desiderio di dare opportunità di felicità e benessere.