DAILY LA DATA

9 novembre 2005
Lancio di Venus Express

Il 9 novembre 2005 viene lanciata la sonda Venus Express, prima missione dell'Agenzia Spaziale Europea per raggiungere Venere

Venere, il pianeta più luminoso del Sistema Solare, si può vedere facilmente ad occhio nudo: al massimo del suo splendore, è dodici volte più brillante di Sirio. Per massa e dimensioni è simile alla Terra, ma il suolo arido e l’atmosfera corrosiva – dato che è avvolto da una spessa coltre di nubi formate da acido solforico – lo rendono del tutto inospitale. Le nubi di Venere fluttuano a circa sessanta chilometri dal suolo e riescono a riflettere più o meno il settanta per cento della luce proveniente dal Sole. Proprio queste nubi, tuttavia, impediscono di osservare la superficie, anche se si sa che la maggior parte del pianeta è occupata da pianure desertiche, per l’ottantacinque per cento percorse da colate laviche: la sonda Magellano ha riscontrato su Venere tracce di fiumi di lava lunghi più di seimila chilometri. Vi esistono, infatti, almeno 156 vulcani a scudo, a cui si sommano molti altri vulcani più piccoli.

Il 9 novembre 2005 ha preso il via Venus Express, la prima missione di esplorazione scientifica del pianeta Venere da parte dell’Agenzia Spaziale Europea. Un’occasione importante per indagare sui molti lati oscuri di Venere: la probabile presenza di mari e oceani, laddove ora l’acqua è sparita; l’estrema lentezza di rotazione del pianeta (servono 243 giorni terrestri per completare un giorno venusiano); la temperatura media elevatissima (circa 480°), che – fino ad oggi – ha reso difficile, quando non impossibile, l’avvicinamento delle sonde. Con Venus Express si è fatto un tentativo ulteriore.

L’impresa era stata proposta già nel 2001, quasi una scommessa, come riutilizzo del progetto della sonda Mars Express. Date le peculiarità del pianeta, l’E.S.A. ha dovuto apportare alcuni cambiamenti alle apparecchiature: in particolare, le zone preposte al controllo termico; il sistema di comunicazione e l’alimentazione elettrica. Il lancio è avvenuto, come in un racconto di Ray Bradbury, alle 3,33 di quel giorno di novembre del 2005, con un Sojuz Fregat , dal Cosmodromo di Bajkonur in Kazakistan e la sonda è stata immediatamente immessa nell’orbita di trasferimento verso Venere. Una visione fantascientifica degna di H.G. Wells e del Silmarillion di Tolkien. Eppure, fuor di retorica, Venus Express ha raggiunto l’obiettivo: ci ha messo 153 giorni a raggiungere il pianeta (ce ne sono voluti circa sei solo per il posizionamento orbitale), ma ce l’ha fatta. Soprattutto, è riuscita a raggiungere ciò che si era prefissa l’Agenzia Spaziale Europea: osservare più da vicino la superficie, effettuare la mappatura globale della temperatura al suolo, studiare l’atmosfera e le nuvole di Venere.

L’intervento – dopo essere stato prolungato più volte – ha avuto fine il 16 dicembre del 2014, e solo per esaurimento del carburante. Ciò nonostante, nell’immaginario collettivo – dal viaggio su Marte di Gianni e Pinotto a Star Trek – il pianeta lucente rimane uno dei grandi misteri dell’intera galassia.