IL NUMERO

96

Sono i giorni medi di attesa per una colonscopia nelle strutture sanitarie pubbliche italiane. Si scende, invece, a 65 per una visita medica specialistica. Secondo i dati dell’“Osservatorio sui tempi di attesa e sui costi delle prestazioni sanitarie, nei sistemi sanitari regionali” realizzato dal Consorzio per la ricerca economica applicata (Crea), su richiesta di Cgil Funzione pubblica e Fondazione “Luoghi comuni”, la sanità pubblica è in affanno sull’offerta di quella privata, dove infatti l’attesa per la citata colonscopia scende a sei giorni.

L’indagine è stata condotta in quattro regioni (Lombardia, Veneto, Lazio e Campania), su un campione di circa 26 milioni di utenti, ma solo per le prestazioni non urgenti. Per quelle che invece devono essere fatte con la massima tempestività, il sistema pubblico ancora regge.

In ogni caso, in un Paese in cui l’assistenza sanitaria è un diritto sancito dalla Costituzione, fa specie che il cittadino debba sempre più spesso rivolgersi alle strutture private convenzionate o ai servizi a pagamento. E la situazione non fa che peggiorare di anno in anno: i dati dell’Osservatorio dicono che si va dai 61 giorni per una visita oculistica nel 2014 a 88 nel 2017; da 36 per una visita ortopedica nel 2014 a 56 nel 2017; infine, da 69 nel 2014 per la colonscopia a 96 nel 2017.

Sul fronte dei costi, poi, emerge un altro dato significativo. Benché per le prestazioni sanitarie nel privato restino abbastanza alti, la differenza con il ticket talvolta è davvero minima, dato che molte strutture private si attrezzano per garantire servizi a prezzi accettabili, occupando gli spazi lasciati dalla sanità pubblica senza salassare il cittadino. Il dato comunque varia da regione a regione, poiché il modello sanitario adottato a livello locale è diverso a seconda delle scelte normative.

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