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A proposito di Halloween

Halloween o Ognissanti? Culto pagano o ricorrenza cristiana, consumismo o tradizione? Tutto questo è la festa che ogni 31 dicembre fa discutere, ma che in fondo non è molto distante dalle celebrazioni religiose che ricorrono in questi giorni

Ogni anno, il 31 ottobre, buona parte del mondo festeggia Halloween, una ricorrenza originaria del territorio anglo-irlandese che si è diffusa in buona parte del globo e che dagli anni Novanta è diventata una delle più caratteristiche della società di massa e consumista. Eppure, inevitabilmente, intorno a questa festa nascono polemiche, che vanno dal suo presunto “odore” satanico, al mero tentativo di guadagno e di incremento dei giri d’affari.

È vero, Halloween è una festa “pagana” che ha origine dalla religione druidica dei Celti, in particolare nelle festa di Samhain, la “fine dell’estate” in cui si credeva che gli spiriti maligni del mondo dei morti tornassero in quello dei vivi, per possedere i corpi e riconquistare la vita. I druidi difendevano se stessi e il loro popolo organizzando enormi falò attorno ai quali cantavano e urlavano, spesso coperti con pelli di animale, per terrorizzare gli spiriti e spingerli di nuovo nell’Aldilà. Allo stesso tempo i membri delle tribù che erano scomparsi venivano ricordati con gioia perché si riteneva che tornassero nei luoghi in cui erano vissuti.

Anche i Romani avevano una festa simile, i Lemuria, in cui i vivi cercavano di alleviare le pene di coloro che erano morti in modo violento. Secondo la tradizione, il primo re di Roma, Romolo, avrebbe creato questa festa per placare lo spirito vendicativo di Remo, da lui ucciso per il possesso del trono. Questa festa però ricorreva in primavera, stagione che i Celti non consideravano in quanto ritenevano importanti solo l’estate e l’inverno. Quando Roma conquistò tutti i territori dei Celti, le due tradizioni hanno convissuto e solo in Irlanda è rimasta esclusivamente quella celtica.

L’Halloween consumistico degli Stati Uniti, in realtà è stato importato dall’arrivo in massa dei cattolicissimi immigrati irlandesi che si trasferirono negli States per sfuggire alla Carestia delle Patate degli anni 1845-1848. Furono loro a introdurre la festività che poi nel territorio americano ha preso la forma attuale.

La stessa festa di Ognissanti, che si celebra il primo novembre a partire dal IX secolo, nacque in continuità proprio con Halloween, la cui esistenza era salda proprio per le le tradizioni celtica e romana pre-cristiane in Europa. Ci sono del resto molti altri esempi di commistione religioso-pagana nelle ricorrenze più tradizionali: il 25 dicembre, ad esempio, corrisponde alla festa romana del Sole Invitto, divinità venerata in particolare durante gli anni dell’anarchia militare che l’impero romano attraversò nel III secolo d.C.

E l’albero di Natale è un’eredità pagana, perché richiama all’Yggdrasil, l’Albero Cosmico della tradizione norrena. Quattro secoli fa, quando i Puritani presero potere in Inghilterra, il Natale fu infatti bandito perché considerato estraneo al Cristianesimo. La Pasqua ha come animale simbolo non solo l’agnello, ma anche il coniglio, che richiama la divinità germanica Eostre. Il paganesimo, quindi, in varie forme continua a essere presente nelle tradizioni popolari anche fuori da Halloween.

Riguardo all’accusa di “satanismo”, poiché Halloween affonda le proprie radici nell’antico paganesimo, non può essere legata alla la figura giudeo-cristiana del Diavolo, comunemente noto come Satana. E se davvero la dobbiamo ritenere un’americanata consumistica, bisogna avere presente che ogni festa, dal Natale alla Pasqua, è consumismo che spesso supera lo spirito religioso. Forse è sufficiente considerare la natura goliardica di Halloween, una specie di carnevale in stile horror