LA PAROLA

Algia

Algia, sostantivo dal greco àlgos che significa dolore, in medicina è diventato un suffisso usato per definire uno stato di dolore localizzato (tessuti, nervi, muscoli, ossa, organi) spesso però riferito a dolore di cui ancora non si conosce una causa precisa.

Per esempio, se si andasse dal medico per il mal d’orecchi, e il nostro medico non riuscisse ancora a stabilire cosa ci provochi il dolore, ci troveremmo ad andare dallo specialista in otorinolaringoiatria per otalgia (termine composto da oto– orecchio e algia), ovvero sempre con il nostro mal d’orecchi, ma almeno con la speranza di ricevere una diagnosi e un trattamento specifico in modo da poterci curare definitivamente.

Infatti, la definizione di algia in sé non è sufficiente al medico per definire il trattamento analgesico o antalgico, cioè la terapia che ci dia sollievo dal dolore; un mal di testa, per esempio, ha trattamenti diversi se la causa è una cefalea, un’ernia cervicale, un’emicrania o insorge su base ormonale o post-prandiale. E definire un’algia senza una causa, non è lo scopo della medicina che, invece, dovrebbe trattare sempre le cause e non il sintomo.

Tuttavia, esistono patologie in cui l’algia, ovunque si manifesti, viene trattata come una patologia a sé, invalidante. È il caso del dolore oncologico e da metastasi, così forte da azzerare la qualità di vita dei malati fino ad arrivare al desiderio di morire, presto, e per questo correlato anche a depressione; ma è anche il caso delle nevralgie secondarie a infezioni come, per esempio, l’herpes zoster, che provocano dolori e spasmi diffusi e continui, difficili da risolvere con un trattamento analgesico generico.

Questo perché, nonostante il suffisso -algia si applichi allo stesso modo in ogni sede del dolore, dall’artralgia (dolore alle articolazioni) alla mialgia (dolore ai muscoli), alla lombalgia (dolore alla parte bassa della schiena), tuttavia non ne definisce l’entità: le algie infatti non sono tutte uguali, e neppure la soglia del dolore è uguale per tutti, e questo richiede terapie antalgiche diverse, specifiche e personalizzate, alcune anche con trattamenti complementari, terapie fisiche e psicologiche. Perché il diritto a una vita di qualità fa parte dei diritti fondamentali di tutte le persone, qualunque sia l’algia di cui si soffre.

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