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Auguri a Giorgio Frasca Polara

È il postfatore del libro di Antonio Gramsci, Il giornalismo, il giornalista, curato da Gian Luca Corradi per TESSERE che si fregia dell'illustre introduzione di Luciano Canfora. Giorgio Frasca Polara ha compiuto 80 anni, e dio solo sa dove li nasconde, oggi. È nato, infatti, proprio il giorno della morte di Antonio Gramsci, due ore dopo di lui nella stessa clinica. Qualche perfido mise in giro la leggenda che quel giorno un cronista telefonò a “l’Unità” clandestina avvertendo: «Devo dettare un lutto e una culla-segue pezzo». Questo fatto deve averlo marchiato, perché del "l'Unità" fondata proprio da Gramsci è stato una colonna portante, oltre ad aver accompagnato la prima donna presidente della Camera dei deputati, Nilde Iotti, nel non facile rapporto fra politica e giornalismo. L'Associazione della stampa parlamentare, di cui a lungo è stato presidente, lo ha ricordato così. Ai loro auguri, seppur in ritardo, si aggiungono quelli di TESSERE.

È il postfatore del libro di Antonio Gramsci, Il giornalismo, il giornalista, curato da Gian Luca Corradi per TESSERE che si fregia dell’illustre introduzione di Luciano Canfora. Giorgio Frasca Polara ha compiuto 80 anni, e dio solo sa dove li nasconde, oggi. È nato, infatti, proprio il giorno della morte di Antonio Gramsci, due ore dopo di lui nella stessa clinica. Qualche perfido mise in giro la leggenda che quel giorno un cronista telefonò a “l’Unità” clandestina avvertendo: «Devo dettare un lutto e una culla-segue pezzo». Questo fatto deve averlo marchiato, perché del “l’Unità” fondata proprio da Gramsci è stato una colonna portante, oltre ad aver accompagnato la prima donna presidente della Camera dei deputati, Nilde Iotti, nel non facile rapporto fra politica e giornalismo. L’Associazione della stampa parlamentare, di cui a lungo è stato presidente, lo ha ricordato così. Ai loro auguri, seppur in ritardo, si aggiungono quelli di TESSERE.

Giorgio Frasca Polara, memoria storica dell’Associazione della stampa parlamentare compie 80 Anni. Auguri da tutti i colleghi

Non è un caso che la sua ultima fatica, per ora e in ordine di tempo, sia stata la postfazione per il volume “Antonio Gramsci, Il giornalismo, il giornalista. Scritti, articoli, lettere del fondatore de “l’Unità”, editore TESSERE di Firenze. In quel giornale infatti ha lavorato per 43 anni e il giorno che il fondatore moriva, lui nasceva.

Giovedì 27 aprile prossimo Giorgio Frasca Polara compie 80 anni e l’Associazione stampa parlamentare è lieta di festeggiare uno dei suoi soci più anziani e più prestigiosi, memoria storica e punto di riferimento professionale per generazioni passate, presenti e future avvicendatesi nella sala stampa di Montecitorio e non solo.

Giorgio inizia a lavorare a “L’Unità” da “ragazzo di bottega” nella seconda metà degli anni Cinquanta nella redazione siciliana, visto che i suoi da Roma si erano trasferiti a Palermo. Prime esperienze di delitti di mafia, di occupazioni delle miniere, di lotte dello storico cantiere navale di Palermo, di monaci banditi di Mazzarino. Poi il battesimo del fuoco: nel capoluogo siciliano arriva Palmiro Togliatti per un comizio serale, ma il giornalista che solitamente segue il segretario del Pci, Luca Pavolini, è malato. Mandano allora Frasca Polara, che si presenta nell’albergo dove alloggia Togliatti, che gli consegna gli appunti preparati per il comizio.

Torna poco dopo con l’articolo pronto e il leader comunista ne affida la rilettura a Nilde Iotti, figura che lascerà un segno indelebile nella carriera e nella vita di Giorgio. Lei si alza dal divano dove si trova e si siede ad un tavolo: cambia un aggettivo e toglie una frase, decretando così che il giovane cronista ha superato l’esame.

Qualche anno dopo, siamo nel 1962, per Giorgio, che nel frattempo è divenuto capo della redazione siciliana, arriva un’altra promozione. Chiesto e ottenuto il trasferimento a Roma, entra nel team dei resocontisti, una decina, chiamati a dar conto degli interventi che si svolgono nel Comitato centrale del Pci. Una sorta di streaming ante litteram ma in differita, visto che naturalmente viene vagliato dai diretti interessati prima di essere messo in onda, vale a dire prima che il materiale prodotto venga consegnato ai giornali borghesi, per fornire loro la versione di quanto avviene in quelle riunioni. Di quella squadra nel 1969 Giorgio diventerà il capo.

Lasciata definitivamente la sede siciliana il primo aprile del 1973, nel 1975 entra in pianta stabile a Montecitorio come cronista parlamentare, ereditando il posto di Enzo Roggi, poi diventato editorialista, e rimanendovi ininterrottamente fino ad oggi. Una sorta di ‘istituzione’ nell’Istituzione. E’ lui che la mattina del 16 marzo del 1978 avverte i vertici del Pci del rapimento di Aldo Moro e dell’uccisione degli uomini della scorta. Apprende la notizia a piazza Montecitorio dalla voce gracchiante di una radio di una moto della Polizia e subito si precipita in sala stampa e telefona al capogruppo comunista Alessandro Natta, riunito alla Camera con il segretario Enrico Berlinguer, in attesa della seduta per la presentazione del governo di solidarietà nazionale presieduto da Giulio Andreotti.

A suggello della sua presenza storica a Montecitorio, l’incarico che gli viene affidato nel 1979, quando Nilde Iotti, prima presidente donna della Camera, lo chiama ad essere il suo portavoce, lasciando tuttavia che mantenga il ruolo di cronista de “L’Unità”, con un notevole sforzo per far coesistere le due funzioni, tenendole però rigorosamente distinte. Dopo i tredici anni della presidenza che termina nel 1992, resta comunque al fianco di colei che alla sua morte, nel 1999, ‘Le Monde’ saluta come «la gran signora della politica italiana».

Giorgio rimane a “L’Unità” fino al momento della privatizzazione, ma comunque in seguito non interrompe mai la sua attività di giornalista, collaborando con varie testate, e di scrittore. In questa veste da ricordare che ha curato per Sellerio l’edizione anastatica del Memoriale di Yalta di Togliatti; e sempre per la stessa casa editrice ha pubblicato La terribile istoria dei frati di Mazzarino e Cose di Sicilia e di siciliani appena ristampato.

Centrale naturalmente il suo ruolo all’interno dell’Associazione stampa parlamentare, di cui ricopre per due mandati, fino al 2006, il ruolo di segretario, prima di entrare a far parte del Collegio dei probiviri, di cui è attualmente presidente. Auguri Giorgio, sperando di averti saputo raccontare, sicuri che avrai ancora tanto da raccontare ed insegnare

Lunedì 24 Aprile 2017

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