LA PAROLA

Bacchetta

Per bacchetta si intende un’asta di lunghezza comunemente ridotta e dallo spessore variabile, composta di legno, metallo, plastica o, perché no, anche di zucchero. Avete presente quelle simpatiche caramelle a forma di bastoncino? Di solito queste bacchette sono a strisce bianche e rosse e ornate di fiocco scarlatto, danno un tocco di colore alle decorazioni natalizie nelle commedie americane da guardare con tutta la famiglia, quando fuori il vento spira sfacciato portandosi dietro qualche fiocco di neve e la risata coinvolgente di un tondo signore dal pesante sacco colmo di doni. Questo è soltanto un esempio di come questo termine si possa annoverare in innumerevoli campi semantici; restando nell’ambito alimentare, i più di voi saranno a conoscenza di come amano consumare il loro bento i giapponesi, usufruendo di un paio di bacchette lignee per portare alla bocca sushinoodlessashimi e altre specialità della loro cucina. Sapevate che, durante il pasto, è buona educazione aspirare rumorosamente il brodo in cui sono accolti i sottili spaghettini? Aspettate un attimo… se immaginiamo una porzione di spaghetti crudi, ancora nella loro confezione, non assoceremo anche a questo formato di pasta la nomea di bacchetta?

Ma scavalchiamo i discorsi culinari, per non rischiare di far venir fame a qualcuno. Per quanto riguarda la musica, ecco che questo pratico utensile viene ricondotto agli strumenti a percussione, dalla batteria al tamburo tradizionale; in questo tipo di melodia vengono impiegate per battere la pelle tesa del timpano o il freddo metallo di xilofoni e gong, donando nel caso in questione rintocchi quasi tubolari grazie agli agili colpi del duro legno levigato. E la bacchetta del direttore d’orchestra? Quell’asticella scotolata con vigore a tagliare l’aria di fronte all’impegnato e concentratissimo individuo in completo scuro, che ci si aggrappa come se fosse la sua unica ancora di salvezza con l’intenzione di rendere possibile la corretta esecuzione del brano suonato, con il massimo trasporto ed emozione possibili.

Nel mondo della fantasia, fra formule incantate e ampolle dalle quali ribollono liquidi dai colori accesi con tanto di misterioso fumo a volute leggere che si inerpica verso l’alto, fondamentale nell’equipaggiamento di Mago Merlino o Harry Potter è la bacchetta magica. Con l’ausilio di questa pregiata asticciola streghe e stregoni sono in grado di far levitare piume, scagliare anatemi mortali o produrre luce, anche di trasformare la zia antipatica in un rospo. Ma spesso quest’oggetto, preso in un formato un po’ più grande, diviene il bastone della guarigione a cui si affidano molti gamers durante le missioni più importanti; è l’arma che ogni healer dei videogiochi deve possedere per poter curare a dovere l’eroe che subisce danno, attaccato da nemici aggressivi e facinorosi.

Nelle scuole di un tempo nemmeno troppo lontano, le bacchette erano usate per mantenere il rigore all’interno della classe, pena una bella vergata sulle dita. Oltre a tenere silenziosi e miti interi gruppi di bambini intimoriti e preoccupati per le loro povere falangi, l’attrezzo serviva anche per indicare cartine, lettere sulla lavagna, numeri abbracciati in complicate equazioni e così via. Di frequente la chioma della professoressa di turno era strettamente trattenuta da una stecca, ed ecco che torniamo al punto di partenza!

Come potete vedere, questo oggetto comunissimo si può incontrare nei più svariati ambiti, utilizzato nei modi più disparati, dal far vibrare i piatti di una batteria ad arrotolare fumanti ramen da una scodella, ancora a esaudire i più reconditi desideri. E si sa, i desideri sono il pane dell’anima, ci tengono vivi e ci fanno sperare in un futuro radioso. Quindi, cosa aspettate? Correte a comprarvi una bacchetta magica per rendere i vostri sogni realtà! Mal che vada, se non risveglia in voi poteri eccezionali a lungo sopiti, potrete mangiarci la pasta domani.

Tags