LA PAROLA

Banausico

Dal greco βαναυσικός (banausikós), meccanico, aggettivo di βάναυσος (banausos), artigiano, questo termine indica ciò che è fatto a mano e in generale riconducibile all’arte meccanica.

βαναυσία (banausìa), infatti, era per i greci, il lavoro manuale, che tuttavia aveva una connotazione negativa e un significato spregiativo. Motivo per cui, l’artigiano o chiunque praticasse i mestieri manuali era considerato inferiore a chi invece aveva occupazioni più “di concetto”, diremmo oggi, filosofiche o comunque legate al lavoro intellettuale. Poiché per i greci il pensiero era superiore ai mestieri pratici, anche Aristotele considerava i padroni superiori ai servi: pur non sapendo fare le cose, sapevano tuttavia dirigere l’operato dei sottoposti.

Da questa accezione il termine significa anche persona o attività gretta, che mira solamente all’utile.

In filosofia banausico è anche il filosofo fai da te, colui che tenta di dare spiegazioni all’esistenza in modo artigianale, senza ricorrere all’esperienza del sapere precedente

 

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