CRITICA SPETTACOLI

Ben tornata “Tv delle ragazze”

Viva la faccia di Eva-Paola Cortellesi che ha “il peggior ufficio stampa della storia”. Viva la “pizza de fango der Camerun”, liberatoria certezza finanziaria della signorina Vaccaroni di una bentornata in tv Cinzia Leone. Ben venga una lezioncina per uomini sulla differenza tra molestie e corteggiamento della tutor Isabella Ragonese. Finalmente si scopre il fragile lato Beta del pompato maschio Alfa, e si vede la prima gag lesbica in tv con Annagaia Marchioro, il cui guaio maggiore è l’essere “veneta”.

Ben tornata allora “La tv delle ragazze – Gli Stati generali 1988-2018”. Ragazze con trent’anni di più per prendersi meglio in giro sulle rughe o sull’essere sessantenni invisibili, occasione per portarsi via indisturbata un carrello pieno del supermercato. Tornate insieme al divano rosso di Serena Dandini, le comiche che nel 1988 aprirono il sipario alla satira al femminile, con l’esordio di grandi attrici di teatro, cinema e tv, grazie all’inventiva di Angelo Guglielmi direttore di uno spazio di libertà e innovazione televisiva durata quasi vent’anni.

L’aspettativa era tanta e gli ascolti reggono, in un giovedì in prima serata su RaiTre, dal 6 per cento dell’esordio al 5,9 per la seconda delle (sole) quattro puntate.

Stesso “triumvirago” di autrici, Valentina Amurri, Linda Brunetta e Serena Dandini, stessa rete ora diretta da Stefano Coletta che azzarda l’esperimento un po’ a rischio nostalgia. In qualche momento lo sarà pure, a seconda dell’anagrafe degli spettatori (più facile siano donne) ma è anche pieno di novità e interessanti interviste sul divano rosso della conduttrice in piena forma, ritorno del format alla “Parla con me”, programma cancellato dal 2010 dalle ossessioni berlusconiane. Una per tutte, Emma Bonino pure simpatica che, con grande libertà, parlava di diritti.

Graffianti parodie pubblicitarie di ieri e di oggi con Angela Finocchiaro, allora donna che sniffa per fare tutto, ora moglie esausta per le fughe notturne del marito prostatico. Politicamente ce n’è per tutti, dalla “Enciclopedia approssimativa” delle nuove leve, a Federica Sciarelli (imitata alla grande da Francesca Reggiani) che cerca disperatamente “Chi l’ha vista” la sinistra? Non si trova in palestra, dove Sabina Guzzanti alias Meb, Maria Elena Boschi, arranca passi per ballare con le stelle. Perfetta l’imitazione che la grande comica (tornata felicemente alla satira) ha fatto di Virginia Raggi, che se la prende con i romani perché non sanno governare la città preda di gabbiani e cinghiali. O di Marco Travaglio che si attacca da solo sperando “di non farmi causa”.

Vecchio e nuovo, la stessa satira tagliente senza pudori, in tempi fascistoidi-Pillonisti, con cui si ride su tutto (“tranne che sul femminicidio”) attualizzata dal monitoraggio della piattaforma Monroe che si arroga la democrazia diretta votata da tre tipi in pantofole.

Felici di tornare su quel palco tv le “storiche”, insieme alle già citate, Carla Signoris supermamma volante, Maria Amelia Monti, Tosca D’Aquino, Syusy Blady, Lella Costa, Iaia Forte (sempre Teresa De Sio), Orsetta De’ Rossi, Eleonora Danco. Accanto a loro emergono le “nuove ragazze”: Martina Dell’Ombra aspirante fidanzata del leader Matteo, Michela Giraud, Le Sbratz (Serena Tateo, Laura Grimaldi, Guia Scognamiglio), Cristina Chinaglia e altre.

Risate di servizio pubblico, un sassolino nella melma del pensiero unico che viene inculcato da piccoli, come ai bambini del programma “Alla lavagna” (format francese) su RaiTre, che ha subito reso Salvini un “simpaticone” che spiega come in una favola quant’è bello il sovranismo perché “i compiti te li decidi tu”, le classi sono multietniche però peccato che i bianchi italiani non facciano più figli e, in fondo, che male c’è a copiare il compito in classe?

Questo articolo è stato pubblicato anche su “Strisciarossa

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