DAILY LA PAROLA

Bidone

Il bidone, inteso come truffa, è pratica diffusa nel Bel Paese. Ultimamente si è evidenziata anche la pratica che si potrebbe definire dell'auto-bidone: chi va per fregare e rimane fregato

«C’è qui il commendatore, potrà spiegarvi tutto lui…». Preistoria nazionale: una banda di bidonisti, esperti in travestimenti e raggiri,  si arrabatta nella sfasciata Italia del dopoguerra a ingannare e mettere in croce un esercito cencioso di  baraccati, contadini senza terra, sottoproletari, operai orfani dell’industria.   Ultimo film della trilogia realistica di Federico Fellini (dopo I vitelloni e La strada), Il Bidone ebbe pessima stampa, pessima critica, pessima accoglienza alla mostra di Venezia del 1955.  Il Bel Paese che si preparava ai fasti del miracolo economico non voleva aver niente a che fare con il suo ritratto ghignante, maligno, senza coscienza né redenzione.  Meglio – molto meglio – strappare una risata con il bidonista Totò che negli stessi anni si ingegna a vendere il Colosseo e la fontana di Trevi a ingenui turisti americani.

Bidone, fare il bidone, tirare un bidone: potenza di una parola!  Come ogni archetipo linguistico che si rispetti, il significato di questa formula arcana si perde nei meandri della storia. In che modo sia diventato sinonimo di fregatura il termine che descrive «un recipiente di metallo o plastica usato per contenere liquidi od altro materiale», nessun vocabolario riesce a spiegarlo. E dunque, prendiamo per buono questo bidone, che ciascuno di noi almeno una volta nella vita ha subìto  come vittima  o inflitto come carnefice al vicino prossimo.

In politica, il bidone si porta bene da sempre, anche se nessun politico è disposto a confessarlo nemmeno sotto tortura.  Ci sono ex presidenti bidonati o bidonisti che su questi incidenti di percorso hanno costruito la storia del nostro mondo.  Uno per tutti, il texano George “Dabliu” Bush, che riuscì a vendere a tutto il pianeta il bidone stratosferico delle “armi di distruzione di massa” in mano al despota irakeno Saddam Hussein. Sull’assunto di questo bidone fu scatenata una guerra quasi mondiale, con migliaia di vittime, distruzioni epocali, sofferenze indicibili, catastrofi ambientali ed economiche.

Come nell’antico  film di Federico Fellini, in quella sfortunata stagione della nostra storia recente dignitari e portavoce  della Casa Bianca avrebbero potuto introdurre  il presidente americano con queste parole:  «C’è qui il commendatore, potrà spiegarvi tutto lui…».  Sappiamo bene come poi andò a finire: il bidone sulle armi di distruzione di massa si sgonfiò come una mongolfiera floscia sui cieli polverosi della Mesopotamia: trionfò  invece  il barile, stessa forma fisica, ma sostanza assai diversa. Barile di petrolio, barrel of oil, greggio, Brent: il combustibile del pianeta, la materia prima più negoziata del mondo,  come ci informano  in tempo reale i listini finanziari. E nessun dignitario occidentale che alla fine dei giochi sia andato davanti alle telecamere per confessare al pubblico: «Sorry, vi abbiamo venduto il bidone, ma il problema vero era il barile».

A proposito di politici, appare oggi molto diffusa una variante del bidone, che potremmo chiamare l’auto-bidone. In questa piccola vendetta della storia è incappato ad esempio il nostro potente ex ministro degli interni, quando ha buttato all’aria il castello di carte del governo e si è strappato le mostrine solo per accorgersi di essere stato bidonato da politici ben più esperti e avvertiti di lui.

Peccato, Salvini! Eppure il padano era stato così bravo a venderci il bidone dell’invasione, della sostituzione etnica, dei negri cattivi e dello sceriffo buono. Come passa il tempo: solo due mesi fa, tutto il Paese  acclamava il suo campione e il popolo si affollava sotto i balconi del Viminale  invocando: «Commendatore, ci spieghi lei!». Proprio come i baraccati del film di Fellini.

Ma queste sono piccole beghe italiche. Consideriamo quale gigantesco  auto-bidone si è inflitto un furbo certificato come il leader conservatore britannico Boris Johnson. Questo politico navigato, «la cui pigrizia è proverbiale e il cui opportunismo è leggendario», intendeva mettere in mora i partiti e il parlamento, e ha ottenuto al contrario la rivolta del parlamento e la dissoluzione del suo partito.  Così, sotto il  cielo grigio di Londra da qualche giorno è tutto un fuggi fuggi. L’ultima a lasciare è stata Amber Rudd, ministra del lavoro, che ha annunciato le dimissioni per protesta contro «un atto di vandalismo politico e un attacco alla democrazia».

Infine, l’auto-bidone è cosa umana, umanissima, e chi si infligge un auto-bidone deve avere tutta la nostra umana comprensione. Del resto, la saggezza popolare ha coniato un detto che ben descrive questa evenienza: «Fare come i pifferi di montagna, che andarono per suonare e furono suonati».   Andate pure a cercare sui vocabolari: non troverete nulla.  Come giusto, anche il significato di questa formula arcana si perde nella notte dei tempi.

 

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