LA FRASE

I compiti che ci stanno davanti

FRANCO FORTINI

Sono due i compiti che ci stanno davanti. Il primo è quello di far passare i nostri vicini e noi stessi dalla passività quotidiana (attraversata da sussulti di piacere e di angoscia, come i feti nelle loro acque), alla capacità di mutamento come costituzione di un progetto di se stessi; di passare dal senso di un tempo non qualificato, che si contorce nell’attimo, a quello di un tempo sostenuto dalla solidarietà e quindi volto a rendere, come diceva Merleau-Ponty, ‘meno fatale il disordine e meno insensata la morte’. (…) L’altro impone di combattere l’ipnosi indotta dall’azione come droga, la ‘distrazione’ che viene dal falso ottimismo; ci comanda di dispiegare e di aver sempre presente la irriducibilità, la insaziabilità dei desideri e dei timori, le radici corporee della individualità, la passione per il valore del presente, la necessità di chiamare per nome i vizi e le virtù e praticarli nella loro contraddizione.

da Più velenoso di quanto pensiate (1971)

 

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