LA PAROLA

Elettroencefalogramma


Usato all’inizio del Novecento per lo studio del sonno, cioè l’attività cerebrale in quel momento particolare della vita di ogni essere vivente in cui la coscienza sembra spegnersi, l’elettroencefalogramma fu il primo test che permise di “vedere e disegnare” le onde elettriche di cui, grazie a due aghi impiantati nello scalpo del paziente zero, un medico tedesco dimostrò l’esistenza.

Hans Berger, così si chiamava il medico tedesco, grazie all’elettroencefalogramma registrò la presenza di attività elettrica durante il sonno, dimostrando che il cervello non si spegne neppure di notte.

Per avere però un’idea dell’importanza di questa scoperta, basti pensare che quando l’elettroencefalogramma è piatto, cioè è assente ogni attività elettrica del cervello registrata, oggi, grazie a elettrodi applicati sul capo, e riprodotta su una particolare carta millimetrata, si definisce, con una certa sicurezza, la morte cerebrale e quindi l’assenza di respiro spontaneo che, nella maggior parte dei casi, si associa irreversibilmente alla morte di un essere umano.

Tuttavia, l’espressione “encefalogramma piatto” viene più goliardicamente usato per definire l’assenza di pensieri logici, capacità cognitive e quindi la presenza di attività cerebrale in persone vive ma temporaneamente, si spera, sprovviste dell’attività elettrica necessaria a collegare cervello e apparato fonetico, e quindi a pronunciare parole di senso. Alcuni invece, esausti alla fine di una giornata particolarmente “pesante”, usano autorilevarsi un “encefalogramma piatto” intendendo che il cervello e i suoi neuroni si rifiutano di “accendersi” per qualunque attività, fosse anche respirare.

Del resto, se le onde elettriche registrate dall’elettroencefalogramma sono l’espressione dei processi sinaptici, cioè dei tantissimi collegamenti tra il cervello e ogni altra parte del corpo che ci permettono di vivere, muoverci, pensare, sognare e sentire, e non solo respirare, c’è da chiedersi quale tipo di elettroencefalogramma verrebbe rilevato in molte delle persone che, negli anni, hanno usato la propria attività elettrica cerebrale (residua) per entrare e restare nella casa del Grande Fratello.

Tags