LA PAROLA

Entusiasmo

«Sapete da dove viene questa parola: entusiasmo? Viene dal greco e vuol dire “avere qualcosa di Dio dentro” o “essere dentro Dio”. L’entusiasmo, quando è sano, dimostra questo: che uno ha dentro qualcosa di Dio e lo esprime gioiosamente».

Queste parole sono di Papa Francesco. Ubi maior… In questo caso non si poteva non lasciare a qualcun altro la definizione della parola del giorno. Ed è proprio così: l’entusiasmo è un sentimento che ha a che fare più con il divino che con l’umano perché non se ne conosce l’origine e talora è difficile da reprimere al punto da sconfinare nel fanatismo. Ma ha anche a che vedere con l’ispirazione artistica, la passione politica o intellettuale, la ricerca in campo scientifico, l’attaccamento al proprio lavoro, quel “sacro fuoco” che anima il creatore, chiunque egli sia e in qualunque campo.

Si potrebbe dire che l’entusiasmo è un passo prima del piacere, il sabato del villaggio, l’attesa palpitante che spinge avanti, il desiderio unito al fare. Talvolta è come un’ubriacatura, uno stato di allucinazione, l’effetto di un ipnotico. Ha qualcosa a che fare con l’innamoramento. Nei santi è l’estasi.

Dentro c’è il furore divino, come racconta l’etimologia. In greco il verbo ενθουσιάζηιν significa, infatti, “essere ispirato da dio”: da εν, dentro, e θεόσ, dio. A noi la parola però è arrivata a metà del Cinquecento dal francese enthousiasme. Per gli antichi era uno stato d’esaltazione dello spirito di chi, posseduto dalla divinità, ne riceveva il dono della profezia, delle verità religiose. In seguito, per estensione, è stato avvicinato allo stato d’esaltazione che anima l’artista quando è ispirato e alla forza che spinge ad agire con slancio e gioia.

Per gli psicologi la personalità entusiastica è quella tipica della “sindrome di Peter Pan”, che affligge (forse più gli altri che non lui stesso) chi si comporta come un eterno bambino, saltando con passione da una situazione all’altra senza mai assumersi le responsabilità richieste a un adulto. È il puer aeternus junghiano, ben rappresentato da Mozart: un mix di genio, esaltazione, originalità e passione. È il Piccolo Principe a cui la Volpe dice: «Se per esempio verrai alle quattro del pomeriggio, già dalle tre io comincerò a essere felice. Più il tempo passerà e più mi sentirò felice. Finché alle quattro sarò tutta agitata e in apprensione: scoprirò il valore della felicità! Ma se vieni quando capita, non saprò mai a che ora vestirmi il cuore…».

Nei bambini l’entusiasmo colora la vita più che negli adulti: è l’attesa dell’arrivo di Babbo Natale, è il contare i giorni che mancano alla fine della scuola, è l’aspettativa di una vacanza, di un incontro, di un evento, è la notte insonne prima della gita. È ciò che fa credere alla realizzabilità dei sogni. Ma da adulti? «L’uomo muore una prima volta quando perde l’entusiasmo», dice Balzac. Conservare l’entusiasmo da anziani forse fa vivere più a lungo, certamente fa vivere meglio.

Nel quotidiano l’entusiasmo ha perduto la sfumatura religiosa e può essere associato ai fatti più ordinari, da un evento sportivo alle elezioni politiche. In questi casi si può parlare di entusiasmo collettivo, quello che fa alzare i tifosi con le braccia alzate come un sol uomo alla realizzazione del gol oppure quello che porta le folle ad acclamare il leader dopo una tornata elettorale.

La definizione più bella è forse quella data da Molière: «Esaltazione che spinge ad agire con gioia». Chi non prova entusiasmo conduce un’esistenza grama. Senza la scintilla che spinge ad andare avanti si cede all’abitudine e si può cadere nella depressione. Il contrario di entusiasmo è delusione, avvilimento, inerzia, disinteresse, indifferenza.

Per ovviare all’apatia e alla routine bisogna buttarsi in nuove avventure perché è dentro a ogni nuovo progetto – come questo di TESSERE – che arde la fiammella dell’entusiasmo.

Fontihttps://it.wikipedia.org/wiki/Entusiasmo

http://www.aforismario.net/2016/01/frasi-entusiasmo-euforia-esaltazione.html

http://www.cnrtl.fr/lexicographie/enthousiasme

Cortelazzo – Zolli, Dizionario etimologico della lingua italiana, Zanichelli

 

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