ARCHIVIO AGENDA

Enzo Bonaventura e la psicanalisi

Enzo Joseph Bonaventura fu uno dei più importanti studiosi e ricercatori in campo analitico e psicanalitico negli anni ’30. Nato nel 1891, a Pisa, Bonaventura svolse la sua carriera a Firenze, fu membro attivo della Comunità ebraica, studente del Collegio rabbinico fiorentino e, in seguito, Consigliere della Comunità. Il suo campo di ricerca spaziava dalla psicologia sperimentale, alla pedagogia e alla psicologia dello sviluppo e dell’adolescenza. Si laureò nel 1913, in filosofia, con il professore Francesco de Sarlo, del quale divenne assistente e svolse ricerche di psicologia applicata, sulla percezione del tempo e dello spazio, nel laboratorio fiorentino.

Nel 1938 pubblica La psicoanalisi, saggio nel quale espone le teorie di Sigmund Freud del quale è un attento studioso. È l’anno della promulgazione delle leggi razziali e Bonaventura, fu espulso dall’Università. Decise di emigrare in Palestina, dove continuò la sua attività all’Università di Gerusalemme. Dopo il secondo conflitto mondiale, l’Università italiana non lo riammise nel corpo docente ed egli rimase in Israele, focalizzando i propri interessi scientifici sulla psicologia sociale, nonché sull’orientamento scolastico e professionale. Morì nel 1948, nel massacro dell’Hadassah, l’attacco ad un convoglio medico perpetrato da miliziani arabo-palestinesi, nel quale furono uccise 79 persone: medici, infermieri, studenti, pazienti e militari.

A distanza di 80 anni il suo libro è stato ristampato da Marsilio in una edizione curata da David Meghnagi, psicoanalista ordinario dell’International Psychoanalytical Association (IPA), professore di psicologia clinica e di psicologia dinamica presso l’Università di Roma Tre, direttore del Laboratorio di psicologia clinica e di psicoanalisi applicata e dell’International Master on Holocaust Studies.

Nell’introduzione al volume, Meghnagi scrive: «Suddiviso in dieci capitoli organizzati per temi e corredati di una nota bibliografica sulle opere di Freud e degli psicoanalisti più noti dell’epoca (e di un indice di tavole in cui confluiscono immagini e rappresentazioni di temi medici, psichiatrici, artistici e di psicologia sperimentale), il libro di Bonaventura fa di tutto per presentare «obiettivamente» le idee di Freud, tenendole distinte dalle posizioni personali».

Il libro viene presentato domenica 28 maggio, alle ore 15, presso la sala Galbiate dell’Accademia ambrosiana di Milano in Piazza Pio IX 2 per iniziativa dell’Associazione Italia Israele di Milano e in collaborazione con l’Associazione medica ebraica (AME), e con il Centro di documentazione ebraica contemporanea (CDEC).

Dopo il saluto di monsignor Pierfrancesco Fumagalli, vice prefetto dell’Ambrosiana, dialogheranno con David Meghnagi la psichiatra e psicoterapeuta Micol Ascoli, che dirige anche il Refugee Therapy Centre di Londra; il direttore del Centro milanese Terapia della famiglia, Pietro Barbetta; la psicologa – clinica e medica – Rachel Bonaventura Snir; il medico psicoanalista e psicoterapeuta David Fargion, presidente AME Milano; la psicoterapeuta e psicoanalista Miriam Meghnagi, studiosa di musica ebraica; lo storico della Shoah Michele Sarfatti, collaboratore del Centro di documentazione ebraica contemporanea.

Informazioni: Associazione Italia Israele di Milano – e-mail italiaisraele.mi@libero.it – cell +39 335425537.

Tags