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Fan la ninna, fan la nanna nella culla papà e mamma

foto “Il Messaggero”

Tornare bambini è un sogno che ogni adulto ha covato almeno una volta nella vita. Magari anche farlo con la testa “da grande” per godere appieno di tutti i privilegi – perché tali sono – di cui i bimbi beneficiano: giochi, coccole, pisolino pomeridiano, pappa assicurata e nessun pensiero, con la mamma (per lo più) a soddisfare ogni bisogno dell’infante.

E se questo desiderio diventasse anche un business? A questo devono aver pensato i fondatori di Ab Nursery, dove “Ab” sta per “adulto-bambino”, quando hanno cominciato ad aprire asili per adulti in giro per l’Italia. Roma, Milano, Bologna, Verona, Torino le città dello Stivale dove, minimo da un anno, pare sia possibile fare questa esperienza.

Desiderare di passare una giornata in pannolone e pigiama, magari dentro a una maxi-culla, quantunque ai più possa sembrare del tutto normale, è di per sé cosa che non fa male a nessuno, se non, forse, proprio a chi la fa. Gli esperti, infatti, sostengono che la regressione verso un’infanzia libera da responsabilità e preoccupazioni in determinate condizioni si chiami infantilismo parafilico, «un meccanismo di difesa diretto ad una regressione totale alla fase infantile se non addirittura neonatale», spiega la dottoressa Marilena Cremaschini in un articolo, citato anche dal sito Ab Nursery.

In virtù di questo, si legge nell’articolo, «hanno incominciato a diffondersi negli USA, ma ormai si trovano anche in molte città italiane, i cosiddetti asili nido per adulti, luoghi dove uomini e donne di qualunque età, vengono trattati come neonati, trovando benessere e piacere nella possibilità di regredire a questa fase della vita, nella quale non ci sono forme di responsabilità e il soggetto riprende possesso di tutte quelle forme di accadimento primordiale che gli sono mancate durante l’infanzia».

Rendere possibile questa regressione in un ambiente protetto, quindi, sarebbe la mission di Ab Nursery, che si presenta come «la prima realtà italiana che si occupa di cura e servizi per gli adult babies. Strutturata in forma di associazione culturale, si impegna ad offrire ai soci eventi, servizi e altro tipo di sostegno per vivere il proprio bambino interiore. Giochi, coccole, canzoncine e un ambiente sicuro e protetto dove tutti gli adulti bambini possono rilassarsi e stare bene tra le braccia delle maestre e tanti pupazzi e giocattoli», è riportato sul sito.

Ma dio ci guardi dal leggere in quel «tra le braccia delle maestre» alcunché di sessuale, perché, ammonisce l’associazione, «durante il cambio del pannolino non ci sarà contatto con le parti genitali. Ricorda che alla Ab Nursery sei un bambino, e come tale sarai trattato. Comportamenti e commenti fuori luogo, esplicitamente volgari o che creino problemi alle maestre saranno causa di allontanamento dall’asilo». Guai quindi a toccare il culo alla maestra o sbirciare sotto al vestitino della bambina nel lettino accanto. Naturalmente questa non è l’unica regola. Come in ogni asilo che si rispetti, intanto si paga. Quanto? Il sito non lo dice.

Poi, si legge nella home page, «ci sono piccole e semplici regolette a cui tutti i piccolini che vengono a farci visita devono stare attenti»: intanto la giornata è scandita da un orario per i giochi e le coccole, il baby lunch, il «cambio, laboratorio e ninne», poi c’è un elenco dettagliato delle cose che si possono o non si possono indossare. Via libera a «pigiama, ciabattine, piedi scalzi, tutone, felpette», ma niente costume adamitico. Se proprio fa caldo, ma tanto caldo, al massimo è consentito restare in pannolone e senza maglia. Il corredino inoltre deve essere tassativamente composto da «un cambio di vestiti completo (maglia, pantalone, mutande, canotta), calzini antiscivolo, almeno due pannolini della taglia adeguata, il ciuccio ed il tuo biberon preferito, particolari bevande tu abbia voglia o bisogno di prendere, il tuo bavaglino, il tuo teddy del cuore».

Ovviamente, se quando l’adulto-bambino esce di casa per andare, ad esempio, in ufficio, non ha con sé il corredino per una puntata all’asilo (magari perché potrebbe avere qualche difficoltà a giustificarlo) ci pensa la maestra a rifornirlo di tutto, acquistando l’occorrente, con carta di credito del cliente stesso, su Ab Pret à porter e custodendo gelosamente il tutto direttamente alla nursery.

Certo, precisa il sito «è opportuno che tu venga vestito da adulto ed esca vestito da adulto, onde evitare indiscrezioni nel vicinato che potrebbero nuocere te e l’asilo stesso». La merenda non prevede bevande alcoliche, rigorosamente al bando come in ogni asilo che si rispetti, e il cambio del pannolone è previsto solo una volta. Chi lo desidera può portarsi a casa il pannolone ricordo.

Non ce ne vogliano gli adult babies che leggeranno questo articolo, se abbiamo scherzato sull’asilo nido per adulti. Dovranno ammettere che è proprio dei bambini giocare, scherzare e divertirsi. Ognuno a modo suo.

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