IL NUMERO

25

Tenino, stato di Washington, 1929, l’anno della grande depressione che divorava lavoro e patrimoni e che in paese aveva portato anche alla chiusura della banca. Risultato: non c’era più denaro in circolazione. In mezzo allo scoramento generale, Don Major, ingegnoso editore di un giornale locale, il “Thurston County Independent”, si inventò una nuova moneta in risposta alla mancanza di liquidità.

Il che non era di per sé strano. Anzi, a quei tempi già in molte altre parti degli Usa erano ricorsi a questa contromisura. Ma a Tanino decisero di esagerare e il taglio da 25 centesimi venne stampato sul legno. Lamine di abete per la precisione, sulle quali, dopo l’esperimento dei 25 centesimi, ne vennero stampate da 50 e da 1 dollaro. Un po’ come le monete di Pinocchio e con lo stesso risultato poco lusinghiero, visto che, delle circa 10 mila che si dice siano state stampate dalla locale Camera di Commercio, ne vennero spese per un valore di 40 dollari.

Diciamo che il successo fu più legato all’originalità delle monete, che fin da subito iniziarono ad attirare collezionisti disposti a pagarle bene, in dollari veri. Tant’è che alla fine della Grande Depressione, con il ritorno alla normalità della situazione economica, a Tenino continuavano a stampare le monete sul legno.

Secondo il sito “Linkiesta”, cui dobbiamo la pubblicazione di questa curiosittà, lo fanno anche oggi, con due macchinari autorizzati ufficialmente a stampare e emettere la valuta in legno, che può essere acquistata dai collezionisti o utilizzata per acquisti nei negozi della città.

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