IL NUMERO

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I libri del Nuovo Testamento sono quei libri della Bibbia che raccontano la vita di Gesù e il primo secolo di vita della comunità cristiana. Sono pertanto libri presenti solo nella Bibbia cristiana. Tuttavia non tutte le confessioni cristiane riconoscono gli stessi libri del Nuovo Testamento: i libri della Bibbia protestante o evangelica sono un po’ di meno rispetto a quelli della Bibbia cattolica. Senza addentrarci troppo in questioni teologiche, valga che secondo i cristiani di fede evangelica (protestanti e anglicani) non tutti i libri presenti nel corpus biblico sono ispirati: si parla quindi di testi deuterocanonici. I libri deuterocanonici del Nuovo Testamento sono la seconda lettera di Pietro, la seconda e terza lettera di Giovanni e la lettera di Giuda. Val la pena ricordare che la dicitura Testamento non sta a indicare qualcosa attinente a un lascito o a un’eredità, ma vuol dire “patto”, “accordo” e “promessa”.

I libri del Nuovo Testamento non sono organizzati in ordine cronologico, ma logico:

Vangeli e Atti degli Apostoli: raccontano la vita di Gesù e quella della prima comunità cristiana.
Lettere di Paolo: le lettere che l’apostolo Paolo inviava alle comunità che seguiva.
Lettera agli Ebrei: un testo che per secoli è stato attribuito erroneamente a Paolo.
Lettere cattoliche: lettere inviate dagli apostoli Pietro, Giovanni e Giuda.
Apocalisse: il libro della rivelazione, attribuito dalla tradizione all’apostolo Giovanni.

In tutto i libri del Nuovo Testamento sono ventisette per la Bibbia cattolica e ventiquattro per la Bibbia evangelica. Di seguito l’elenco di quelli che compaiono nella Bibbia cattolica (in quella protestante mancano i tre deuterocanonici indicati sopra):

Vangeli e Atti degli Apostoli: Matteo, Marco, Luca, Giovanni, Atti degli Apostoli.
Lettere di Paolo: Romani, 1-2 Corinzi, Gàlati, Efesini, Filippesi, Colossesi, 1-2 Tessalonicesi, 1-2 Timòteo, Tito, Filèmone.
Lettera agli Ebrei: Il suo genere letterario è molto discusso. Ben più che una lettera o un’omelia il testo risulta piuttosto essere un “trattato per i cristiani di origine ebraica ed etnica ora ellenizzati”. Il testo, anonimo, come si è evidenziato più sopra, è stato accostato al nome di Paolo di Tarso sin dai tempi più antichi, ma la critica antica e moderna ha escluso quasi concordemente questa attribuzione
Lettere cattoliche: Giacomo, 1-2 Pietro, 1-2-3 Giovanni, Giuda. (Il termine “lettere” è da intendersi in senso etimologico e cioè di “universale”: le lettere che compongono questa sezione, infatti, non sono indirizzate a una comunità particolare come quelle di Paolo, ma a tutti i cristiani in generale).
Apocalisse. (Il termine “apocalisse” deriva dal greco apokálypsis e vuol dire “rivelazione”: viene impropriamente utilizzato per indicare la “fine del mondo” o qualsiasi evento catastrofico. Sull’argomento si può consultare Apocalisse, il giorno dopo. La fine del mondo tra deliri e lucidità di Daniele Pugliese, edito da Baskerville nel 2012).