IL NUMERO

453,6

Sono i grammi che equivalgono ad una libbra (453,59237 per l’esattezza).

La libbra è un’unità di misura di massa di origine romana. Il nome deriva dal latino libra(bilancia); attualmente è utilizzata nel Regno Unito e in altri paesi anglosassoni, Stati Uniti inclusi. In inglese tuttora la stessa parola pound indica sia la libbra, la cui abbreviazione è lb, che la lira sterlina, il cui simbolo £ è una variazione della lettera L.

La coincidenza delle unità monetarie con quelle di peso (es. una libbra d’oro o una libbra d’argento) era comune nel mondo antico. La più antica unità monetaria dell’antica Roma era l’asse librario, un pezzo di bronzo marchiato del peso di una libbra. Da Carlo Magno in avanti la parola libra denotò direttamente una moneta, quella da cui deriva il nome lira.

La libbra romana equivaleva a 327,168 g., ed era divisa in 12 once di 27,264 g. Un’altra unità romana, la mina, equivaleva a 436,224 g. ed era divisa in 16 once. Quella francese, in epoca medioevale variava a seconda della provincia tra 380 g. e 552 g. Con l’annessione del Granducato di Toscana al Regno d’Italia nel 1860, invece, una libbra era equivalente a 339,54 grammi. Erano 345,13 g. il corrispettivo di una libbra durante la dominazione degli Estensi a Ferrara.

La libbra britannica (detta anche libbra internazionale) attuale equivale a 453,59237 grammi, e suo sottomultiplo è l’oncia (ounce): una libbra è pari a 16 once; un’oncia quindi è uguale a 28,3495231 grammi.

Quattordici libbre equivalgono a uno stone, unità che attualmente si usa in Gran Bretagna e Irlanda per esprimere il peso delle persone.

La libbra statunitense, in seguito a verifiche effettuate sui rispettivi sistemi di rilevamento della unità, ha riscontrato una infinitesima differenza rispetto alla libbra britannica, inferiore a una parte su 10 milioni, tale differenza agli scopi pratici è considerata trascurabile, per cui i valori di conversione al sistema metrico, per usi correnti, sono considerati gli stessi.

Per Il Mercante di Venezia di William Shakespeare, «una libbra di carne tolta a un uomo» era l’equivalente di un risarcimento equo a qualunque dolore patito se Antonio, amico e garante di Bassanio, non avesse onorato un prestito accordato a quest’ultimo per la somma di 3.000 ducati.

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