IL NUMERO

8.500.000

In Italia sono 8.500.000 i soci dell’Associazione nazionale delle cooperative di consumo-Coop (Ancc/Coop), cui si aggiungono 50.000 occupati e oltre un milione di soci prestatori. Numeri snocciolati dal presidente Stefano Bassi, in occasione dell’assembla annuale che si è svolta lo scorso dicembre a Roma.

L’associazione è stata fondata nel 1955 con la funzione di direzione strategica e programmatica del sistema Coop. È qui che si decidono gli indirizzi comuni e le scelte della cooperazione tra consumatori, comprese quelle di natura sociale, solidaristica e ambientale, nonché il coordinamento delle attività sul territorio delle cooperative aderenti. Insomma un centro nevralgico che gestisce un sistema dal giro di affari miliardario, ma che si occupa anche di politiche di tutela dei consumatori e dell’ambiente oltre che dei programmi di solidarietà. E che, dal 1999, con la fondazione di Coop Italia, ha introdotto strategie di marketing e comunicazione unitarie, attraverso l’ottimizzazione degli acquisti, la definizione dei prodotti a marchio, di cui controlla costantemente la qualità.

Dal 2016 Coop Italia ha allagato la filiera anche ad altri settori, attraverso l’acquisizione per fusione del Consorzio nazionale non alimentari. Il sistema Coop è formato da sette grandi cooperative, otto medie cooperative e numerose piccole cooperative, ciascuna della quali è inserita in uno dei tre distretti (Nord-ovest, Adriatico e Tirrenico).

In totale, oltre 1.200 punti vendita Coop, tra ipermercati, supermercati, minimercati, con netta prevalenza in Toscana (con 370 punti vendita, il numero più alto in Italia) seguita da Emilia Romagna, Lombardia e Lazio.

Una curiosità: Il marchio Coop fu disegnato nel 1963 dai designer milanesi Lica e Albe Steiner, gli stessi del logo di TESSERE, la T sovrapposta a un 11, realizzata per l’undicesima triennale di Milano.

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