LA PAROLA

Immaginazione

Per Albert Einstein «La logica vi porterà da A a B. L’immaginazione vi porterà dappertutto».

Per Leopardi «L’immaginazione è la prima fonte della felicità umana». «Se desideri vedere le valli, sali sulla cima della montagna. Se vuoi vedere la cima della montagna, sollevati fin sopra la nuvola. Ma se cerchi di capire la nuvola, chiudi gli occhi e pensa». (Kahlil Gibran).

«L’immaginazione al potere» era il celebre slogan coniato da Marcuse e ripreso dagli studenti, nel 1968, durante quella che fu chiamata la “rivoluzione di maggio”. Significava la voglia di pensare a un mondo nuovo, diverso dal precedente, anche se, chi lo teorizzava, non è mai riuscito a raggiungere questo traguardo.

Etimologicamente l’immaginazione si riferisce al processo di formazione di concetti o immagini nella mente che perlopiù non esistono realmente. Per dileggiare chi ha una fervida immaginazione si è infatti soliti dire che è “uno che sogna troppo ad occhi aperti”.

Noi siamo di parte, lo ammettiamo, e a immaginazione piace affiancare i concetti di intraprendenza e creatività, ciò che in sostanza sta alla base dell’evoluzione e delle conquiste dell’uomo. Fu sempre Einstein a sostenere che «L’immaginazione è più importante della conoscenza».

Immaginazione è la facoltà della mente di creare e accostare con libertà immagini e pensieri, di formulare ipotesi. Si può colpire l’immaginazione di qualcuno, impressionandolo. Immaginazione è sogno, creazione armoniosa, abbinata all’intuizione porta a conclusioni ricche di contenuto pratico. La distorsione della realtà, al contrario, è talvolta frutto di un’immaginazione malata, così come i sospetti, le fantasticherie, i pensieri vani.

Libertà è dunque partecipazione (Gaber) ma anche immaginazione, fuga dalle fatiche e amarezze quotidiane, possibilità di raffigurarsi un mondo migliore. Anche se, purtroppo, oggigiorno, sempre più di frequente la realtà (nei suoi orrori) è tale che supera ogni immaginazione…

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