IL PERSONAGGIO

Jeanne Moreau e la passione delle donne

Ho amato molto Jeanne Moreau (23 gennaio 1928/31 luglio 2017), attrice parigina precoce in tutto, matrimonio a 19 anni con l’attore Jean Richard, primo figlio – Jerome – a 21, vedette teatrale con la compagnia di Gerard Philip a 25, star internazionale del cinema prima dei 30 con i film Gli amanti e Ascensore per il patibolo, quest’ultimo davvero straordinario, girati entrambi sul finire degli anni Cinquanta da Louis Malle, che rivolle la Moreau in coppia con Maurice Ronet, come in Ascensore, nel 1962 per lo strepitoso Fuoco fatuo tratto dal famoso libro di Drieu La Rochelle.

Figlia di un celebre ristoratore di Montmartre e di una ballerina inglese delle “Folies Bergere”, Katleen Bushley, non era una bellezza classica Jeanne Moreau, piccola e minuta, ma aveva fascino da vendere e grande personalità artistica che si esprimeva soprattutto in ruoli drammatici, laddove interpretava figure di donne vittime della propria passione.

Una bellezza fragile e delicata contraddistinse i suoi anni migliori, negli anni Settanta, aperti con La sposa in nero di Truffaut – in cui sterminava uno dopo l’altro tutti i suoi ex partner – e chiusi con una parte in Querelle de Brest, la Moreau era già pressoché irriconoscibile, sfigurata nei lineamenti da una vita precoce e tutta di corsa.

Le sue apparizioni cinematografiche negli ultimi trent’anni sono state rare. Non so se in Francia facesse televisione, io la ricordo agli inizi degli anni Novanta in Nikita di Besson, quando truccava la Parillaud davanti al grande specchio del camerino, trasformandola a poco a poco, proprio come aveva fatto su stessa ne Gli amanti tanti anni prima.