DAILY LA PAROLA

Jodel

La parola Jodel si riferisce ad una pratica canora tipica dei dintorni della Svizzera e delle valli alpine. È un termine di origine onomatopeica, creato a partire dalle peculiari sonorità rese da chi lo effettua.

Originariamente questa melodia veniva utilizzata nelle aree germanofone per chiamare a raccolta il bestiame, ma anche per avvertire di un pericolo imminente. È una tecnica di cui si usufruisce in generale anche in altre zone isolate, proprio per la sua potenza. Producendo infatti suoni bitonali, lo jodel riesce a vincere le lunghe distanze risultando maggiormente percepibile di altri suoni o rumori.

Col passare del tempo, il gorgheggio si sviluppò come vero e proprio canto, con la costituzione di club e associazioni.

Lo jodel prevede il passaggio dalla normale emissione della voce al falsetto, dove questa assume una tonalità più acuta e si dispiega in una serie di gorgheggi privi di significato ove si alternano consonanti e vocali in combinazione.

Ne esistono due tipi, quello naturale e quello polifonico. Per quanto riguarda il primo, definito anche naturale, si usa tramandarlo oralmente. Lo jodel polifonico invece è praticato nei cori a più voci, appunto, con l’ausilio musicale di campanacci e di una particolare moneta fatta roteare all’interno di un largo piatto. Famosissimo è lo jodel tirolese, che vivacizza spesso il ritornello delle ballate popolari.

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