Il 25 marzo 1867 nasce a Parma Arturo Toscanini, uno dei più grandi direttori d’orchestra. Si diplomò a diciotto anni e quasi subito partì per il Sud America con una compagnia teatrale per una tournée che avrebbe rappresentato l’opera italiana in Brasile. Partì come violoncellista ma prese ben presto, giovanissimo, il posto del direttore d’orchestra brasiliano, fu l’inizio di una carriera sfolgorante. Nel 1898 iniziò la sua collaborazione con il teatro la Scala di Milano, nel 1908 varco gli oceani per andare a dirigere al Metropolitan di New York, vi rimase fino al 1915 quando rientrò in patria. Alla fine del primo grande conflitto mondiale si dedicò alla riorganizzazione della Scala che portò anche a New York. Rimase al grande teatro meneghino fino al 1928, nel frattempo era divenuto direttore artistico, quando fece ritorno nella sua seconda patria come direttore stabile della Filarmonica di New York.
Nel 1931 fu chiamato a Bologna per un concerto commemorativo del compositore e direttore d’orchestra napoletano Giuseppe Martucci. In quell’occasione Toscanini fu schiaffeggiato dai fascisti perché si rifiutò, essendo di idee socialiste, di eseguire gli inni divenuti di prammatica, tra cui Giovinezza. Toscanini abbandonò l’Italia e ancora una volta andò negli Stati Uniti d’America. L’affronto subito lo portò a rompere i rapporti anche con il festival di Bayreuth e Salisburgo dopo che l’Austria fu annessa dai nazisti. Il Maestro fece ritorno in patria nel 1946 per dirigere il concerto inaugurale della Scala. Continuò a dirigere fino al 1954 quando diresse, alla Carnegie Hall di New York, il suo ultimo concerto. Mori in America ma fu sepolto nella tomba di famiglia al Cimitero Monumentale di Milano.
Grazie all’avvento della radio e poi della televisione Toscanini raggiunse una fama che travalicava il mondo della musica. In rete, su Youtube, è reperibile una versione dell’Internazionale da lui diretta e che in America fu censurata. La proponiamo: