LA PAROLA

Punto

Astrazione matematica, segno d’interpunzione, parte di una cucitura o di un ricamo, unità di misura tipografica e informatica, ciascuna unità presa in considerazione per formare un punteggio, qualsiasi cosa di piccola dimensione, sinonimo di luogo e di molto altro, deriva dal latino punctum, participio passato del verbo pungere, che significa “bucato”, “forellino”.

Il punto è uno degli enti fondamentali in geometria, ciò che non ha parti e in cui passano infinite rette secondo Euclide. Se è cardinale è uno dei quattro punti dell’orizzonte che servono per orientarsi. In topografia, un punto di riferimento è quello che serve per individuare rapidamente una posizione. In musica il punto posto a destra di una nota o di una pausa, per convenzione, ne prolunga la durata della metà del suo valore.

È anche il principale segno d’interpunzione, quello che definisce la pausa lunga. In coppia con la virgola segna una pausa intermedia tra il punto e la virgola, con un altro punto dà il via a un elenco, a un chiarimento oppure introduce il discorso diretto. Il punto interrogativo indica il tono interrogativo alla fine di una parola o di una frase, quello esclamativo indica il tono di esclamazione in parole o frasi che esprimono un sentimento di gioia, paura, dolore, ecc. oppure un avvertimento, un ordine, un’imprecazione. Tre punti di sospensione sono un rimando…

Inteso come luogo può essere un punto di partenza o d’arrivo, un punto di ritrovo o anche un punto vendita. Un punto caldo è una zona pericolosa, di guerra o di tensioni. Un punctum dolens è un’area dolente del corpo, ma può indicare anche un elemento doloroso di una vicenda. Per estensione, il punto può essere il passo di uno scritto o di un discorso. Se viene messo all’ordine del giorno è un tema da trattare in riunione. Il punto di cottura ci indica, invece, quando è ora di scolare la pasta. Un punto luce serve a illuminare, un punto di colore è soltanto una sfumatura.

Nel cucito è il filo passato e ripassato a breve distanza nella stoffa. Lo stesso accade nel ricamo, che conta una grande varietà di punti che si diversificano per le dimensioni e le modalità d’esecuzione. Per estensione, si chiama punto anche il singolo avvolgimento del filo nei lavori a uncinetto e a maglia. In sala operatoria si danno punti chirurgici per ricucire le ferite. In ufficio i punti metallici sono le graffette che alimentano la cucitrice per fissare i fogli tra loro.

A scuola, nello sport, nei giochi equivale a voto, punteggio: chi fa più punti vince. «Datemi un punto d’appoggio e solleverò il mondo», avrebbe gridato Archimede scoprendo la leva. Metaforicamente è un elemento o un luogo su cui appoggiarsi e di cui fidarsi.

Farsene un punto d’onore significa non transigere su di una questione, essere a buon punto documenta il buon evolversi di un lavoro che è in fase finale. I puntuali arrivano in punto, i damerini si vestono di tutto punto. Ognuno sostiene il proprio punto di vista e a che punto siamo arrivati, signora mia.

L’espressione «di punto in bianco», che significa all’improvviso, ha un’origine bellica: nell’artiglieria antica, infatti, designava un tiro senza elevazione, con la linea di mira orizzontale corrispondente a una posizione non contraddistinta da alcun numero nell’apparecchio di mira.

Quando si è a un punto morto non si vede possibilità d’uscita, chi coglie nel punto centra il tema in oggetto, quando si fa il punto si definiscono esattamente i termini di una questione, punto per punto si trattano gli argomenti con ordine e precisione, si viene infine al punto quando si tratta l’argomento più importante. Il punto di non ritorno è meglio non raggiungerlo mai.

Infine, per i toscani è un avverbio che significa “niente”. Con tutto ciò, riteniamo d’aver messo i punti sulle i. Punto.

FontiEnciclopedia Treccani

Vocabolario Treccani

Wikipedia

Giuseppe Pittàno, Sinonimi e contrari, Zanichelli

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