LA PAROLA

Libro

Siamo quello che leggiamo? Probabilmente sì, se è vero quanto affermava Victor Hugo: «Sono i libri che un uomo legge, quelli che lo accusano maggiormente». Ma in molti casi sono anche quelli che lo assolvono e che certamente lo rendono libero. Peccato che, assonanza a parte, non ci sia alcun legame etimologico tra libro e libertà. Libro deriva infatti dal latino liber, che indicava lo strato interno della corteccia di una pianta sul quale si scriveva in maniera più pratica che sulle tavolette d’argilla. La stessa origine ha la parola libro in altre lingue: book in inglese e Buch in tedesco sono imparentate con beech e Buche che indicano il faggio dalla cui corteccia si ricavavano le “pagine” su cui scrivere.

Ma il libro è certamente qualcosa di più un volume costituito da fogli cuciti o incollati insieme scritti a mano o a stampa. Resta, anche nel XXI secolo, il principale mezzo di distribuzione del sapere. «Una stanza senza libri è come un corpo senz’anima», per dirla con Cicerone. Dal rotolo di papiro all’invenzione di Gutenberg fino all’ebook scorre la storia umana e su tutti questi supporti viene conservata.

Oggi quella del libro è un’industria con tante figure professionali diverse che vi lavorano e concorrono alla realizzazione del prodotto finale. Eppure questo oggetto materiale, spesso imponente per dimensioni e peso, alimenta quanto di più immateriale ci possa essere: la fantasia. I libri ci fanno vivere molte vite diverse dalla nostra e viaggiare in luoghi, tempi e mondi dover forse non andremo mai. «Non c’è Vascello che eguagli un Libro | per portarci in Terre lontane», sono versi di Emily Dickinson.

Il libro più letto al mondo dovrebbe essere ancora la Bibbia (ma è un calcolo privo di possibilità di verifica), tallonato dal Corano e dal Libretto Rosso di Mao. Molti libri parlano di libri, ma forse il più potente è Auto da fé, l’unico romanzo di Elias Canetti, in cui il protagonista nutre un amore per i libri che sfiora la follia e che in un rogo di libri vedrà l’epilogo della propria tormentata esistenza. Grande metafora della storia e della letteratura stessa è invece il racconto di Borges La biblioteca di Babele, dove i libri si moltiplicano all’infinito nelle possibili innumerevoli combinazioni di lettere, suoni e segni d’interpunzione. Leggere e possedere libri è un reato nella società distopica in cui Ray Bradbury ambienta il romanzo di fantascienza Fahrenheit 451. Anche qui è il fuoco che distrugge i libri e chi non vuole privarsene.

Il potere dei libri è tutto nei versi del Sommo Poeta, che racconta come l’emozione di una lettura possa far emergere sentimenti inconfessati: «Galeotto fu il libro e chi lo scrisse». Gli sventurati cognati Paolo e Francesca da Rimini si ritrovano l’uno nelle braccia dell’altra dopo aver letto in un libro di leggende medievali dell’amore tra la moglie di re Artù, Ginevra, e il cavaliere Lancillotto favorito dall’amico Galeotto. Nell’episodio narrato da Dante nell’Inferno il libro assume dunque lo stesso ruolo del mitico Galeotto dei romanzi della Tavola rotonda.

Il libro popola la nostra lingua in tante locuzioni e modi di dire. Parla come un libro stampato chi si esprime con esagerata precisione, è come un libro aperto chi è trasparente e lascia trapelare i propri pensieri e sentimenti. In senso figurato, si parla di libro della vita, della natura, del destino e così via per indicare la vita, la natura, il destino. In metafora, ci sono libri di tutti i colori: libro bianco è un dossier di denuncia; libro nero è un elenco di persone ritenute colpevoli di qualcosa o, comunque, cadute in disgrazia (così si chiamava, nella Francia della Rivoluzione, il registro degli individui sospetti); libro giallo è un romanzo poliziesco, dal colore della copertina con cui vennero lanciati; libro d’oro è un albo d’onore o un elenco di famiglie nobili; libro rosa è un romanzo a sfondo sentimentale; libro verde è una comunicazione con la quale la Commissione Europea illustra lo stato di un determinato settore da disciplinare e chiarisce il suo punto di vista in ordine a certi problemi; libro blu contiene la politica marittima della UE.

Un libro sacro è uno di quelli che compongono la Bibbia, un libro all’indice era condannato dalla Chiesa. I libri contabili sono il bilancio di un’azienda, i libri di navigazione sono gli atti obbligatori relativi alla navigazione marittima e aerea. Il libro delle firme è quello su cui si lascia un autografo nelle cerimonie ufficiali.

I libri elettronici soppianteranno del tutto quelli cartacei? Si perderà il piacere di toccare, sfogliare, annusare un libro? Come spiegheremo tra cent’anni l’etimologia di libro quando, nell’immaginario comune, esso sarà solo una serie infinita di bit?

Fonti: Vocabolario Treccani

Wikipedia

Cortelazzo – Zolli, Dizionario etimologico della lingua italiana, Zanichelli

 

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