LA PAROLA

Affinità

«Chiamiamo affini quelle nature che incontrandosi subito si compenetrano e si determinano reciprocamente. Questa affinità è piuttosto evidente negli alcali e negli acidi, che sebbene siano opposti gli uni agli altri, o forse proprio per questo, si cercano e si compenetrano nel modo più netto, si modificano e,insieme, formano un nuovo corpo».

Affinità è parola che nel linguaggio comune viene associata prevalentemente alla situazione di complicità che esiste in una coppia: una grande assomiglianza degli elementi che la formano. Affinità di coppia come forte vicinanza di intenti e di sentimenti. Quindi non si parlerà qui di quella affinità che in matematica viene definita “trasformazione affine“; e neanche di quella che in biochimica definisce la forza del legame tra un recettore e un ligando. Si parlerà invece di quella chimica. Che per un caso ignoto al fenomeno stesso, può dare significato, e a ragion veduta, alla frase iniziale e si riferisca appunto alla sola locuzione: «affinità di coppia».

Chi scrive, non è esperta in materia: né di chimica, né di coppia. Però trova singolare, e anche curioso, l’aver scoperto che, proprio da questo particolare fenomeno chimico, prenda spunto e parte del titolo il romanzo di Johann Wolfgang Goethe Le affinità elettive (Die Wahlverwandtschaften, 1809), da cui è tratta la frase iniziale.

Nella storia raccontata dallo scrittore tedesco, infatti, come nell’affinità chimica, è analizzato e descritto il verificarsi e lo svilupparsi – nel campo dei sentimenti umani e nella vita delle due coppie protagoniste della vicenda – di un fenomeno analogo a quello che si ha in chimica tra due elementi associati i quali, per l’azione simultanea di due altri elementi, si scindono associandosi con questi e formando, per legge di reciproca attrazione, due nuove coppie

Affinità chimica traslata per legge di attrazione reciproca in affinità di coppia. Come quella che accade, per intenderci, quando ci si incontra come amici e vecchi conoscenti che subito si uniscono e si accordano senza mutarsi reciprocamente in nulla; oppure come quella che accade ad altri elementi che invece restano estranei uno accanto all’altro e non si congiungono neppure quando siano mescolati e strofinati meccanicamente; come l’olio e l’acqua che, agitati assieme, tornano immediatamente a separarsi. Affinità quindi come vicinanza, conformità. rassomiglianza. Congenialità di temperamenti e reciproca attrazione, ed anche, dal latino affinis (confinante, vicino), vincolo famigliare che nasce per maritaggio e lega un coniuge ai consanguinei dell’altro coniuge. Per estensione: attinenza, somiglianza. In chimica, come si è detto: tendenza di certe sostanze ad unirsi ad altre ed a formare un composto.

Affinità, quella del maritaggio, che ci riporta al romanzo di Goethe. In effetti, il “legarsi” di un essere umano quale insieme di varie sostanze chimiche, che in questa modalità assume il termine di coniuge”, ad un altro essere umano, altro non è che un evento chimico andato, forse, a buon fine. Come nel romanzo, se affinità sia sinonimo di un buon maritaggio o invece composti non affini tendenti a de-comporsi, nonostante la volontà di strofinarsi e mescolarsi reciprocamente, è certezza o conclusione a cui si arriverà dopo, e solo dopo, che tra i due elementi chimici, all’analisi delle risultanze, non ci sia alcuna affinità. La scienza non è in grado di spiegare tutto e nemmeno garantire un buon maritaggio. Men che meno può riuscirci uno scrittore.

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