LA PAROLA

Volare

Volare è il sogno infinito dell’uomo, da Icaro all’ultimo tragico viaggio di Uli Emanuele, il 18 agosto 2016, quando con la sua tuta alare si è schiantato sulle montagne di Lauterbrunnen, in Svizzera.

È proprio dell’animo umano infrangere i limiti della natura, sfidare le leggi della fisica, misurasi con le altre creature che popolano il pianeta, volare in cielo, come immergersi negli abissi, le ali di Icaro e il Nautilus del capitano Nemo, partorito dalla fantasia di Jules Verne.

Volare è il sogno del gabbiano Jonathan Livingston, che pure è un animale alato e volare è nella sua natura. Ma lui desidera in grande e vuole perfezionare il volo come nessun altro uccello ha fatto mai prima, metafora della vita e della libertà.

Da Richard Bach a Sepulveda, dall’ornitottero di Leonardo da Vinci al dirigibile Zeppelin, da Charles Lindbergh e il suo Ryan Spirit of St. Louis, su cui il 20 e il 21 maggio del 1927 trasvolò in solitario l’Atlantico, al Concorde, dalla metafora del “folle volo” di Ulisse al carro di Fetonte.

Al volare e al volo sono dedicati personaggi mitologici, libri, film, opere d’arte, canzoni, poesie. Niente come sfidare la forza di gravità e sollevarsi da terra, salire in alto e guardare il mondo, sembra regalare all’uomo, limitato e terrestre, il sogno della libertà .

È vero che, per citare Mel Brooks, “se Dio avesse voluto che l’uomo volasse, l’avrebbe fatto nascere con un biglietto”, ma comunque sia, con o senza biglietto, staccare i piedi da terra è ciò che l’essere umano ha desiderato più di ogni altra cosa. Volare è anche uno dei sogni più diffusi e lo stesso Freud lo aveva inserito tra i sogni cosiddetti “tipici”.

In fisica, volare è il processo “tale per cui un animale o un oggetto si sposta nell’aria attraverso l’uso di una forza diretta verso l’alto, detta portanza”, ma la freddezza di questa definizione scientifica niente toglie alla simbologia che è legata all’atto di volare, che avvenga con il deltaplano, con il parapendio, con un boeing.

Volare, che deriva dall’omonimo verbo usato dai latini per descrivere il movimento degli uccelli nell’aria ed esteso a significare spostarsi rapidamente, essere veloce, nel lessico comune moderno ha acquisito tante accezioni che rimandano anche ad altri significati: volano i pugni, le parole grosse, vola una notizia (meglio se un po’ originale).

Se poi a volare è il tempo, la fantasia, il cuore, la mente, il verbo torna al suo senso più profondo: qualcosa di “ultraterreno”, inafferrabile, libero e leggero.

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