Quando anche una tela bianca è un muro da scalare. Come una seduta analitica dallo psicologo. Così come lo è un foglio bianco; un pezzo di marmo o di legno; come lo è un’idea informe dentro la testa o il male-essere dell’anima che (per fortuna) sente il bisogno di farsi materia e darsi ad occhi. Ai propri, che viaggiano di pari passo con quelli di dentro che ci scavano e quelli di fuori che necessitano di dare una forma ai nostri tormenti interiori, quale che sia la modalità o il materiale, e a quelli altrui. Quelli che ti leggono; quelli che osservano; quelli che spesso ci fanno da specchio senza sapere di esserlo. Quelli che sono i graffi esposti della nostra anima e quelli che forse creano spiragli in altre. Ecco, questo è, a mio avviso, il percorso “terapeutico” di Lorenzo Casula che nella esposizione dei suoi quadri, ci offre. Un percorso di ricerca concluso, con questa mostra, in parte, ma non ancora terminato; perchè come ci insegna Lorenzo, la ricerca (come gli esami che non finiscono mai), la voglia di mettersi in discussione, di guardarsi dentro, modifica nel tempo, nelle sue varie fasi o periodi modificando noi stessi, il nostro pensiero, la nostra stessa ricerca.
Lorenzo Casula è artista nella città di Carbonia, dove si ingegna a vivere e dove insegna disegno, pittura, arti manuali, teatro, ed esprime se stesso mostrando la sua anima nuda, i suoi tormenti, le sue inquietudini. La sua curiosità; la sua sensibilità molto spesso mascherata da battute corrosive a protezione di un animo che invece non lo è affatto. La sua costante ricerca e lavoro sui materiali che meglio possono esprimere le sue emozioni, portandolo a sperimentare nuove soluzioni che nel percorso interiore arrivano a farsi, da inquietudine liberata a gioco.
Sino al 19 luglio, Lorenzo Casula espone nella saletta di Im Space, in via Roma a Carbonia. Merita sicuramente una visita. Per quello che lui ci mostra di sé, per quanto, da questo, noi possiamo scoprire di noi stessi.
