LA FRASE

L’Altro privilegiato

SIMONE DE BEAUVOIR

È evidente che in ogni singolo scrittore si riflettono i grandi miti collettivi: la donna ci è apparsa come carne, la carne dell’individuo maschile è generata dal ventre materno e ricreata negli amplessi dell’amante: in tal modo la donna si apparenta con la natura, la incarna: bestia, valle di sangue, rosa sbocciata, sirena, curva di una collina, dà all’uomo l’humus, la linfa, la bellezza sensibile e l’anima del mondo: può possedere le chiavi della poesia; può essere mediatrice tra il mondo e l’aldilà: grazia o pitonessa, stella o maga, apre le porte al soprannaturale […] con la sua passività dispensa la pace, l’armonia, ma se rifiuta questi compiti, si trasforma in orca, mantide religiosa. In ogni caso, essa appare come l’Altro privilegiato.

Il secondo sesso, p. 296