DIALOGARE IN PACE VISIONI

Lettera 2: L’educazione, un requisito che vale sempre

L’articolo Disumani modi alla Biblioteca umanistica – una lettera del nostro socio Amine Graouate indirizzata alla direttrice della Biblioteca umanistica dell’Università di Firenze per protestare contro i modi sgarbati di un custode – ha suscitato la protesta di un lavoratore portuale, il signor Giovanni Puccini, per l’uso dell’espressione «un linguaggio da scaricatore di porto livornese», di cui abbiamo dato conto pubblicando la lettera I luoghi comuni sui portuali livornesi.

Ma ha anche ottenuto le scuse, ragionate, della direttrice della Biblioteca umanistica dell’Università di Firenze, la dottoressa Floriana Tagliabue a cui quella lettera era indirizzata, che prontamente ha risposto. Ne diamo conto, anche perché questa rubrica si chiama Dialogare in pace e mira appunto a far crescere l’idea che discutere anche da punti di vista diversi si può, se solo si ha un po’ di rispetto:

Gentile Amine Graouate,

mi dispiace molto per lo spiacevole episodio.

La cortesia e l’educazione sono requisiti indispensabili in chi svolge il lavoro di accoglienza in una biblioteca universitaria, ma in realtà lo sono per chiunque, in qualunque contesto; anche, ovviamente, per gli utenti della biblioteca.

Spero che continuerà a frequentare la nostra biblioteca, davvero ricca di storia, anche se i suoi studi non sono di ambito umanistico.

Con viva cordialità

Floriana Tagliabue

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