POESIE ZIBALDONE

Mistero della terra

IOLE TROCCOLI

Era montato a nuvole anche il mare
avevo un sapore azzurro sulla lingua
e respiravo.

Dietro i muri, oltre i passaggi silenziosi
quelli che portano a un fiume desideroso solo
di saltare sentivo gli occhi della stagione luminosa
mani guantate che dominavano i bocci
illanguiditi dalle piogge.

Un passo dopo
si accomiatavano isole pensierose
le larghe foglie verdi a fare barche
per il mio doppiopetto marinaio.
Più avanti, un gelo d’acqua si scioglieva
in rivoli crepati
e le zanzare danzavano
le traiettorie appuntite di folletti ansiosi.

Poi, come un varco, si aprivano passanti
con frutta nelle borse
quadri di polvere agli angoli battuti
il mormorio scheggiato delle dieci
di mattina.

Ho camminato strade
ferraglie arrugginite dalla notte
cedevano di schianto a un ingresso
di gelsomini ebbri
e il profumo era una diastole
che ti squarciava il cuore in due.

Sotto l’erba sferzata, niente,
se non smeraldi piovuti in gran segreto.

Mistero della terra che si apre, e gemma
perdutamente.

12 maggio 2016

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