DAILY LA PAROLA

Moratoria

La moratoria è la possibilità di risolvere una controversia politica fermandosi, laddove la posta in gioco è l'annientamento

Non è una bella parola e anche la spiegazione che ne dà il vocabolario è piuttosto noiosa, in quanto attiene prevalentemente al linguaggio giuridico. Ma è invece una parola a cui si farebbe bene a prestare attenzione, ipotizzando che nel futuro prossimo vi si debba ricorrere se non si vorrà che le cose vadano a catafascio.

Il termine moratòria indica – Treccani alla mano – la «sospensione della scadenza delle obbligazioni in genere, e spec. di quelle pecuniarie, disposta con provvedimento legislativo, in via eccezionale e con riferimento a eventi straordinarî tali da turbare il normale svolgimento dei rapporti economici e sociali».

Ma l’attenzione andrebbe prestata all’uso che, per estensione, se ne è fatto in campo giornalistico negli ultimi decenni del secolo scorso, quando il mondo era ancora diviso in due blocchi, reciprocamente paralizzati (e paralizzanti per quanti vivevano nei rispettivi poli) dalla minaccia che uno dei due cominciasse ad impiegare non più solo nei test in angoli sperduti del pianeta come l’atollo di Bikini, il deserto del Nevada o le steppe che si spingono verso l’Artico, l’immenso arsenale nucleare fatto proliferare paventando la minaccia che l’altro se ne servisse per primo.

Esplosi a Hiroshima e a Nagasaki, i due ordigni americani che sancirono la fine della Seconda guerra mondiale misero in chiaro che i due contendenti avrebbero potuto annientarsi reciprocamente, e con loro il resto del pianeta, perseguendo la corsa agli armamenti nucleari.

Per questo per decenni i pacifisti, o meglio tutti quanti preferivano la pace al terrore nucleare, hanno perorato la moratoria delle armi nucleari, ovvero l’interruzione a tempo indeterminato della produzione di armi nucleari. Moratoria che avrebbe potuto essere anche “unilaterale”, ovvero decisa da uno solo dei due contendenti.

La moratoria è, insomma, il tentativo di risolvere una controversia politica rinunciando, cessando, fermandosi.

Chi è disposto a fermarsi un attimo almeno a riflettere scoprirà che in questa parola è racchiusa la possibilità di non condurre questo pianeta alla soluzione finale e che quella rinuncia debbono tutti imparare a praticarla. Ora, subito, per il bene dell’umanità.

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