DAILY LA PAROLA

Narcisismo

Narciso e narcisismo. Dal mito, al diturbo del comportamento, attraverso simpatici narcisi che, se non sono depressi, è piacevole avere intorno
Caravaggio, Narciso (1597-1599), Galleria Nazionale d’Arte Antica, Palazzo Barberini, Roma

Narra il mito che Narciso fosse un giovane così bello che non c’era essere umano che non se ne innamorasse, ma era anche così preso da sé e così egoista da rifuggire l’amore degli altri, innamorato di sé al punto da morirne: annegato nel fiume in cui aveva visto la propria immagine riflessa nell’acqua e verso la quale si era proteso in uno slancio di amore. Ci sono tante e diverse versioni del mito di Narciso, la più nota quella di Ovidio, nelle Metamorfosi, ma tutte rimandano a un elemento comune: l’esclusiva esaltazione e considerazione di se stesso.

Tanto che da Narciso, deriva il termine narcisismo, usato per la prima volta in psicologia dal medico e intellettuale progressista britannico Havelock Ellis, che aveva studiato la storia e l’evoluzione della sessualità umana, e che usò la parola narcissism per definire l’autoerotismo.

Oggi, narcisismo indica «la tendenza e l’atteggiamento psicologico – si legge sull’enciclopedia Treccani – di chi fa di sé stesso, della propria persona, delle proprie qualità fisiche e intellettuali, il centro esclusivo e preminente di interesse e l’oggetto di una compiaciuta ammirazione, mentre resta più o meno indifferente agli altri, di cui ignora o disprezza il valore e le opere. Il narcisismo può assumere dimensioni e significato patologici che interferiscono seriamente sulla vita di relazione, come accade in certe psicosi, dette appunto narcisistiche, contrassegnate da un’apparente impossibilità di amore oggettuale».

Quando non è patologico e non è un “disturbo narcisistico della personalità”, il narcisismo è un “normale” eccesso di vanità e di amor proprio, comune a molte persone, quasi a tutte. Chi non ha avuto nella propria vita momenti di esaltazione di sé e di autocompiacimento? Il narcisista, in fondo, possiede caratteristiche positive come assertività, individualismo, buona autostima e ambizione, ma è privo di quelle negative quali la mancanza di empatia, disprezzo, invidia, tendenza alla violenza psicologica, arroganza, crudeltà. Quando subentrano queste caratteristiche, allora siamo in presenza di un “caso patologico”, come si dice, da tenere alla larga, soprattutto in amore.

Del resto, come diceva Sid Vicious «fino ad oggi mi sono innamorato soltanto di un boccale di birra e di uno specchio».

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