DAILY LA PAROLA

Opulenza
#paroledasalvare

Ecco un'altra delle #paroledasalvare secondo il vocabolario Zanichelli: opulenza, la ricchezza smisurata e sfarzosa che spesso si trasforma in cattivo gusto

Secondo il Vocabolario Treccani, il termine opulenza proviene dal latino opulentia, grande ricchezza, grande abbondanza di mezzi, di cui sono naturale conseguenza il fasto o la condizione di diffuso benessere. Da opulenza deriva il termine opulento: ricco, abbondante; prosperoso; gonfio, enfatico. Caso esemplare di parola di alto registro che però è tutt’altro che rara. Anzi, è un aggettivo di importanza cardinale.

Può essere ovviamente opulento il banchetto, opulenta la vita del magnate, opulenta l’opera lirica rappresentata in maniera superbamente fastosa; può essere opulento il panzone dell’amico buongustaio e opulente le belle forme dell’amica procace e giunonica. Figuratamente, diventa opulento uno stile tanto ricercato e barocco quanto pesante, e opulento il saggio che sviscera un argomento con rara dovizia di contenuti.

Lode e spregio si alternano, in questo aggettivo. Secondo le intenzioni di chi lo usi, l’abbondanza dell’opulento può rappresentare un’ammirata ricchezza o una gonfiezza biasimata – come è naturale, visto l’alto grado della qualità che descrive. Resta una risorsa preziosa, che rispetto ai suoi molti sinonimi rivela una superiore ricercatezza, che è essenziale quando si voglia descrivere qualcosa di fuori dal comune (e non solo quando ci si vogliono dare delle arie).