LA PAROLA

Ormoni

Messaggeri chimici che viaggiano nel corpo portando continuamente messaggi in ogni cellula dell’organismo, gli ormoni coordinano funzioni semplici, come la crescita dei peli, e funzioni complesse, come la crescita e lo sviluppo da bambino ad adulto.

Termine coniato nel 1905 dal fisiologo inglese Ernest Starling, a cui si deve la scoperta del primo ormone, la secretina, è in quell’anno che il concetto di ormoni entra a far parte della fisiologia medica.

Prima di lui, nel 1855, altri avevano già intuito che esistessero “fluidi interni” che regolavano umore, comportamento, funzioni vitali ma anche l’insorgenza di alcune malattie: Thomas Addison, per esempio, un medico inglese affetto da una grave sindrome depressiva, scoprì che sintomi quali vomito, stanchezza e pigmentazione della pelle in alcuni suoi pazienti erano riferiti a un disturbo delle ghiandole surrenali. Purtroppo, quando la London Medico-Chirurgical Society si rifiutò di pubblicare il suo lavoro, Addison si suicidò.

Da allora, lo studio sempre più approfondito della funzione, ruolo, influenza ed effetti del sistema endocrino, ovvero tutta la complessa attività di produzione e immagazzinamento di ormoni, ha portato alla scoperta di oltre 50 tipi di ormoni diversi, alcuni più noti – come l’insulina; la serotonina, conosciuta anche come “ormone della felicità”; o l’ossitocina, cioè l’ormone dell’amore, inteso come attaccamento affettivo, secreto durante il parto dalla mamma oppure con l’orgasmo da entrambi i partner – e altri meno noti come il deidroepiandrosterone, un precursore del testosterone; o l’ormone grelina, deputato alla regolazione della sensazione della fame e, per questo, recentemente associato anche all’obesità.

Chi però comanda la secrezione degli ormoni è il cervello che, in base agli stimoli interni ed esterni, invia alle cellule del sistema endocrino il comando di incrementare o ridurre la produzione di ogni singolo ormone il quale, per espletare le sue funzioni, ha la necessità di trovare il suo recettore specifico sulle cellule su cui deve agire. Un po’ come se i recettori sulle cellule fossero le antenne radio che captano il segnale lanciato dagli ormoni; senza l’antenna, il segnale non verrebbe ricevuto e l’ormone non potrebbe far arrivare il suo messaggio. In questo modo gli ormoni influenzano metabolismo e fertilità, ma anche la funzione del sistema immunitario e il comportamento individuale; prima della nascita orchestrano lo sviluppo del cervello e del sistema riproduttivo; poi, regolano ogni aspetto della vita, ogni giorno, tutti i giorni.

È grazie agli ormoni se il cibo che mangiamo si trasforma in energia e carburante per ogni attività dell’organismo; è sempre grazie agli ormoni se il corpo si adatta alle situazioni che incontra, se l’eccitazione sessuale produce reazioni diverse da quelle prodotte da una situazione frustante, se di notte facciamo sogni erotici, se dormiamo sereni oppure rimaniamo tutta la notte a contare le pecore, se siamo depressi oppure ottimisti.

Per esempio, se le gonadi, ovvero i testicoli per i maschi e le ovaie per le donne, rilasciassero ormoni nel sangue ma non incontrassero le cellule con i recettori giusti per quegli ormoni, non avverrebbe l’erezione e la produzione di sperma, non sarebbero possibili la gravidanza e neppure le mestruazioni.

Anche le decisioni e la capacità di interpretare la realtà sono influenzate dagli ormoni, e non solo per le donne, come molti maschi sono portati a credere: infatti, elevati livelli di testosterone sono spesso associati a scelte impulsive, come il gioco d’azzardo, praticare sport estremi e prendere decisioni azzardate (e rischiose) sul lavoro, oppure aumentano la predisposizione alla lite dopo un banale incidente stradale o per futili motivi.

 

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