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Pandemonio
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Pandemonio: parola inventata da John Milton, per la roccaforte di Satana, finita a significare disordine e confusione

Per gli dei esiste il Pantheon, per i demoni – secondo John Milton che inventa il termine nel primo libro del Paradiso perduto – c’è il Pandæmonium, bizzarro edificio progettato da Satana in cui si tengono luciferine Camere del Consiglio. La parola, etimologicamente, è composta dai termini greci pân (tutto) e daimónion (demone). L’Angelo Caduto di Milton – che raduna i propri adepti nel Pandæmonium e li arringa a ribellarsi contro il proprio Creatore, con il sostegno di Mammona e Belzebù – ha una sua simpatia: nell’epica protestante, ne esce come un trascinatore di folle, ambizioso, orgoglioso e un po’ frustrato, in lotta contro un Dio tiranno.

Eppure Lucifero, dalla retorica brillante, non lo avrebbe mai immaginato: con il tempo, infatti, pandemonio (termine oggi in disuso) ha preso il significato di “raggruppamento rumoroso e senza controllo”, “frastuono”, “insieme di rumori confusi”. Segno talvolta di disordine totale, in rari casi espressione di proteste molto vivaci, oppure violente.

Più leggero, legato al bagaglio di ricordi dei meno giovani, torna alla mente il Laboratorio Pandemonium, l’esperimento nato nel 1976 alla discografica RCA, con l’intento di assemblare alcuni nuovi talenti – attori, cantanti, autori – della scena italiana. Seguiti da arrangiatori del calibro di Piero Pintucci e coreografi come Franco Miseria, alcuni di loro – in particolare l’autore Dino Farina, che diventerà famoso negli anni Ottanta, ad esempio, per aver firmato tutti i successi dei Ricchi e Poveri; Michele Paulicelli (è suo il musical Forza Venite Gente) e Amedeo Minghi – si mettono in luce. Tra il 1978 e il 1979, l’ex Laboratorio inizia a collaborare con due grandi artisti, Gabriella Ferri e Gigi Proietti, inaugurando uno stile di teatro-canzone che farà da apripista a molte esperienze successive.