LA PAROLA

Perfezione

La perfezione è uno stato di completezza e di inconfutabilità. È la caratteristica di chi non ha difetti, di chi è profondamente giusto e di chi non può essere migliorato in alcun modo.

L’etimologia del termine rimanda al latino perfectio (perfetto) che, a sua volta, deriva da perficio (“finire” o “portare a termine”). Perfezione, quindi, significa letteralmente compiuto, completato. Tuttavia, la genealogia di questo concetto non risale ai Latini, bensì ai Greci. L’equivalente greco per la parola latina perfectus era telos, una parola che generalmente si riferiva a un oggetto concreto, privo di associazioni astratte.

Aristotele definì la perfezione nel quinto libro della Metafisica utilizzando tre diversi concetti:
– è perfetto ciò che è completo e che contiene tutte le parti necessarie;
– è perfetto ciò che è così buono che niente di simile potrebbe essere migliore;
– è perfetto ciò che ha raggiunto il suo scopo.

Vi sono altre mille definizioni che le sono state attribuite e ce ne sono altre mille che ancora ci potremmo inventare, tutte paradossalmente diverse tra loro e tutte paradossalmente plausibili. Per Empedocle la perfezione dipendeva dall’incompletezza. Per Sant’Agostino essa risiedeva nel numero 6, cioè i giorni impiegati da Dio per creare il mondo. Per l’etica, sin dagli albori, la perfezione era una qualità inesistente ma che l’uomo doveva comunque aspirare a raggiungere.

Essa perciò è tutto e nulla. È qualcosa che il nostro mondo non può avere e non può comprendere. È ciò a cui tutti aspirano quando intraprendono un percorso. Nello sport, nel lavoro, nello studio e così anche nella vita si aspira alla perfezione, alla capacità di non commettere mai errori e di dimostrarci sempre all’altezza di ciò che gli altri pretendono da noi.

È una qualità più divina che terrena che, per quanto uno ci provi, non si può fare altro che sfiorarla con le dita senza mai poterla afferrare. è una sorta di maledizione, qualcosa che tutti vorrebbero ma che nessuno può avere. La perfezione non si compra, non si ruba e non si ottiene.

Per secoli gli artisti hanno sfidato se stessi, versando lacrime e sangue, con il solo scopo di raggiungere questa qualità intangibile. Alla fine però hanno dovuto cedere di fronte all’evidenza di una clamorosa sconfitta. Ciascuno di loro, così come noi, vedeva la perfezione in cose diverse: nella natura, nelle emozioni, nelle proporzioni matematiche, nella follia e così come in molte altre cose.

Ciò dimostra che, essendo questa una qualità così labile ed inumana, è difficile spiegare cosa sia essa in assoluto. Ognuno di noi ha il proprio concetto di perfezione, una sorta di obiettivo che aspiriamo a raggiungere ma che sappiamo bene che non sarà mai nostro.

È qualcosa che ci perseguiterà per sempre, frutto della società e del giudizio umano. Bisogna solo impararci a convivere, consapevoli, fino in fondo, che non sarà mai nostra.

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