LA PAROLA

Organizzazione

La parola organizzazione deriva ovviamente dal verbo organizzare, il quale inevitabilmente ha a che fare con la parola organo, che è tanta roba: è uno strumento a canne, suonato per esempio da Bach e presente in molte chiese, ma è anche il rene o il cuore o il fegato; in chimica è il prefisso usato per indicare che l’elemento o il radicale al quale esso è anteposto è presente in un composto organico: l’organo alluminio, l’organo stagno o l’organo fosforo.

Il vocabolario dice che l’organo deriva dal latino orgănum, il quale a sua volta deriva dal greco órganon, che sta per “strumento”. Per questa via è, in biologia, l’unità anatomica e funzionale di un organismo, come per esempio l’organo genitale, inteso anche come parte di un corpo, o, più in generale, come membro di una complessità.

E allora, in tecnica, è la singola parte funzionale di un complesso: l’organo di un motore o l’unità complessa capace di esplicare una determinata funzione: per esempio l’organo di comando.

L’organo è anche una persona o un ente che esplica una determinata funzione: l’organo legislativo, per esempio. Infine l’organo è un periodico a stampa espressione ufficiale di una corrente politica o di altra organizzazione.

La parola organizzazione ha a che fare con molto di tutto ciò. È in biologia l’insieme dei processi attraverso cui organi, apparati e strutture si formano, si sviluppano, si differenziano e si coordinano così da costituire un organismo vivente. È il modo con cui un essere vivente (animale o pianta) è organizzato, la sua particolare struttura anatomica e funzionale. È in patologia il processo di fibrosi cui va incontro un trombo. È nel linguaggio commerciale l’attività intesa a organizzare, cioè a costituire in forma sistematica un complesso di organi o di elementi coordinandoli fra loro in rapporto di mutua dipendenza in vista di un fine determinato. Per esempio l’organizzazione di uno Stato o di un’amministrazione.

Più genericamente, precisa la Treccani, è la «predisposizione di tutto ciò che è necessario alla realizzazione di qualche cosa: di un convegno, di una mostra, di uno spettacolo. Ed ancora il modo in cui un organismo, un istituto, un ente è organizzato, cioè il suo ordinamento strutturale e funzionale.

In senso assoluto è il fatto stesso di essere organizzato, cioè ordinato secondo criterî funzionali, valevole anche per una persona singola. Ed infine, con significato concreto, un corpo organizzato, una associazione di persone collegate tra loro in una struttura organica per cooperare a un fine comune.

La parola non è molto amata, da alcuni anni ha subìto molte critiche e non gode di buona fama o, quanto meno, di molto consenso. Epperò andrebbe rivalutata, non solo perché è così “fisiologica”, “naturale”, “connaturata”, “basilare”, ma perché provare a farne a meno sarebbe un bel problema. E chi ne ha voglia di avere dei problemi oltre a quelli che già ci sono?

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