LA PAROLA

Primavera

«È primavera, svegliatevi bambine, alle Cascine messer Aprile fa il rubacuor», cantava Claudio Villa nella sua Mattinata Fiorentina, in cui esaltava il ritorno della primavera, dei fiori e dei colori che tornano, allegri, a colorare le città. La primavera inizia, nell’emisfero boreale, il 21 marzo, mentre il giorno prima (il 20) si verifica l’equinozio, cioè quel momento in cui durante la rivoluzione terrestre il sole si trova allo zenit dell’equatore.

Il ritorno della primavera spazza via l’inverno, il freddo e il grigiore che, spesso, caratterizza le brevi giornate invernali. Sugli alberi tornano a spuntare i fiori, con i loro colori pastello, il sole torna a fare capolino sempre più spesso nel cielo e con loro aumenta il desiderio di stare all’aperto e di godere del piacevole tepore climatico. È come se anche le persone si scongelassero, uscissero dal letargo invernale e sbocciassero maestosi come un albero di pesco. La primavera è quasi uno stato dell’anima, è come se dicessimo a noi stessi che anche per quest’anno ce l’abbiamo fatta, che ci siamo lasciati alle spalle l’inverno col suo gelo e siamo pronti ad accogliere, ancora una volta, un nuovo inizio.

Al giorno d’oggi questo confine tra inverno e primavera, complice un inesorabile e preoccupante cambiamento climatico, sembra essere sempre più labile: le temperature si sono alzate nettamente e si comincia a respirare aria di primavera già a febbraio, quando la stagione fredda dovrebbe essere ancora nel suo pieno. Questa deve essere una priorità per le politiche ambientali, ma non solo, di tutto il mondo e, fortunatamente, aumenta sempre più il numero di persone che decidono di ribellarsi a questa situazione, come il recente e molto partecipato sciopero per il clima dimostra. È un impegno collettivo, ma, come spesso accade, un impegno che può portare a un risultato positivo proprio se condiviso da quante più persone possibile. Come l’impegno Greta Thunberg ci ricorda (e insegna): impegnarsi sempre per ciò che si ritiene giusto, lottare per i proprio obiettivi e denunciare quando le cose non vengono fatte in modo appropriato. In fondo, anche questo, è un modo per sbocciare, come un ciliegio a primavera.

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