CRITICA MUSICA

Quando l’amore diventa un saggio filosofico

L’amore è un sentimento. Ma è anche una condizione spirituale e filosofica. Se così non fosse basterebbe soddisfare le esigenze materiali di due corpi che si desiderano l’un l’altro, e che magari, oltre questo, si accontentano di scambiarsi effusioni, regali, di ascoltare musica insieme, passeggiare mano nella mano, condividere semplici emozioni quotidiane. Di questo, dopotutto, racconta la maggior parte delle canzoni d’amore, più o meno note, che fanno parte della storia della musica italiana.

Ma ce n’è una che va oltre, e che racconta di un sentimento molto alto che si traduce nel bisogno di proteggere la persona amata dagli elementi che ne possano limitare la felicità ed il benessere non solo del corpo [«…e guarirai da tutte le malattie» ] ma anche e soprattutto dello spirito [«Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie, dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via…»].

La canzone si intitola, non a caso, La Cura. Il testo fu scritto dal cantautore Franco Battiato insieme al filosofo Manlio Sgalambro, sulla musica dello stesso Battiato, ed uscì nel 1996 con l’album L’imboscata.

Il gradimento da parte del pubblico fu subito molto alto. L’impatto emotivo, infatti, è immediato e profondamente coinvolgente. La musicalità ha un potenziale quasi ascetico, in grado cioè di sollevare le sensazioni che ne derivano, verso dimensioni più alte ed ampie rispetto a quelle a cui siamo abituati nel nostro quotidiano mentre il testo lascia viaggiare l’immaginario di chi ascolta verso interpretazioni illimitate se pure costantemente legate a quel messaggio di amore così universale ed altruistico da desiderare niente altro che il bene della persona amata [«supererò le correnti gravitazionali, lo spazio e la luce per non farti invecchiare»]. Alcuni passaggi sembrano riferirsi ad una dimensione puramente onirica [«vagavo verso i campi del Tennessee (come vi ero arrivato chissà)»] come se l’autore volesse ribadire il concetto che un sentimento di amore è sconfinato, e come tale si riversa in ogni stato in cui la nostra mente possa ritrovarsi.

Altro aspetto interessante del testo è la ricerca accurata degli elementi che, soprattutto da un punto di vista psicologico, possono causare sofferenze o insofferenze alla persona amata e dai quali la si vorrebbe sempre preservare: [«ti solleverò dai dolori e dai tuoi sbalzi d’umore, dalle ossessioni delle tue manie…ti salverò da ogni malinconia»] ma anche di quelli che invece hanno un potere benefico [«ti porterò soprattutto il silenzio e la pazienza, percorreremo insieme le vie che portano all’essenza»] seguendo quindi anche la via di percorsi puramente filosofici.

Ma l’amore è anche carnale, coinvolge i sensi [«i profumi d’amore inebrieranno i nostri cuori, la bonaccia d’agosto non calmerà i nostri sensi»] e, al tempo stesso poetico. Secondo sempre l’ispirazione dell’autore, infatti, avere amorevolmente cura di una persona vuol anche dire sfiorarla, maneggiare con delicatezza la sua già splendente bellezza affinchè sia ancora più in armonia con tutto il resto dell’universo [«tesserò i tuoi capelli come trame di un canto»].

La novità di questa canzone d’amore, ovverossia la sua impronta altamente evocativa, la rende unica nel suo genere, così come la maggior parte delle canzoni di Battiato, con la differenza che questa, nonostante la sua specificità, raggiunge il cuore di tutti. Per questo motivo il brano ottenne all’epoca la certificazione “disco di platino” con oltre trentamila copie vendute ed è considerata ancora oggi da molti la più bella canzone d’amore che sia mai stata scritta in assoluto. Il tema centrale infatti, colpisce ciascuno di noi perchè racchiude in sé la semplicità dell’istinto di protezione nei confronti di chi si ama [«Ti proteggerò…»] e la complessità del raggiungimento di questo obiettivo [«…ed io avrò cura di te»]. Ma ciò che ancor di più la rende universalmente condivisibile, è la sua profonda e commovente motivazione, quella che è alla base di ciascun sentimento d’amore e che prescinde in sé dal desiderio che esso stesso sia corrisposto. Motivazione importante, assoluta, che si traduce perfettamente con poche, semplici, parole: [«perché sei un essere speciale…»].

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