CRITICA FUMETTI

Satanik, quando il fumetto è femmina

È uno dei “figli di Diabolik”, insieme a Kriminal e Sadik, nato negli anni Sessanta dalla penna di Max Bunker e di Magnus, sulla scia del successo del fumetto nero, così definito perché un elemento fondamentale della trama è la violenza. A differenza, però, degli altri “fumetti con la K”, Satanik si distinse fin da subito per l’introduzione di due nuovi elementi: l’erotismo e il soprannaturale. E anche per il fatto che la protagonista è una donna: Marny Bannister, una giovane scienziata, sfigurata in volto da una “voglia” finché un’esplosione nel laboratorio in cui lavora non la trasforma in una vamp, attraente e dallo spiccato erotismo. Il nuovo corpo, in cui si scopre al risveglio dopo l’incidente, le darà lo strumento per vendicarsi del mondo, degli uomini e di tutto quello che non ha potuto avere prima.

Nelle sue avventure la bella e prosperosa Satanik userà l’aspetto fisico, che fino ad allora l’aveva isolata dal mondo, per manipolare gli altri, soprattutto gli uomini, approfittando dei poteri di cui improvvisamente si è trovata a disporre anche per mantenersi sempre bella e giovane. La pozione prodotta per caso in laboratorio e che ne ha provocato l’esplosione è il suo segreto, cui ricorre ogni volta per rimanere nei panni della strega assassina priva di morale, che è ormai diventata.

Come Diabolik, il successo del fumetto fu accolto da molte critiche, soprattutto per le scene di nudo e di violenza, rese ancor più difficilmente accettabili all’epoca perché la protagonista era una donna. E per di più una donna libera ed emancipata, in grado di usare gli uomini come burattini, una vera e propria femme fatale che riesce sempre a farla franca usando il suo corpo. Il fumetto nacque nel 1964, periodo in cui l’immaginario collettivo male faticava ad accettare una donna con un ruolo diverso da quello dell’angelo del focolare, madre e moglie perfetta. Per questa ragione fu sottoposto a numerose censure e a modifiche della trama, che resero Satanik una strega (sempre attraente e manipolatrice), ma in lotta contro forze oscure – come demoni e stregoni – che vogliono dominare il mondo.
L’importanza di Satanik non sta solo nella creazione di una protagonista femminile, totalmente refrattaria al potere degli uomini, anzi loro dominatrice, ma nell’aver dato importanza al fattore erotico e a quello soprannaturale. Se con Diabolik era la violenza ad attirare il pubblico, con Satanik sono anche le scene di nudo che, criticate per immoralità, solleticano per contro le prurigini di un’Italia bigotta e puritana. E che per questo hanno ottenuto grande successo, influenzando lo sviluppo del fumetto erotico (come Valentina e Zora la Vampira, anch’esse donne sensuali e libere). La magia e la presenza di forze demoniache saranno, negli anni successivi, fonte di ispirazione per fumetti dal successo planetario, come Dylan Dog, negli anni ’80 uno dei più famosi fumetti del soprannaturale al mondo, e Dampyr nel 2000, solo per citare i più famosi.