LA PAROLA

Sorpresa

Risulta per molti di noi “sorprendente” che la “sorpresa” sia una emozione fondamentale dell’Uomo.

Eppure, a un’attenta riflessione, appare chiaro che la sorpresa non solo è una delle emozioni fondamentali della vita, ma si manifesta quotidianamente molto più spesso di quanto siamo abituati a credere.

La sorpresa è uno stato emotivo che ci coglie all’improvviso come reazione subitanea a un qualcosa di inatteso, sia esso un evento, un gesto, una parola, un suono, un colore, un odore… è un’emozione rapida, fulminea, breve; anzi è la più breve, in quanto non si può rimanere sorpresi a lungo. Se abbiamo il tempo di riflettere sulla nostra sorpresa, la sorpresa è già svanita, siamo già oltre. La sorpresa è dunque legata a un tempo molto stretto, impercettibile, che non dura più di un attimo. È immediata, scintillante, quasi un arabesco che non contiene il tempo per nessun ragionamento.

Il nostro cuore sobbalza di fronte a tutto ciò che per noi è inaspettato, improvviso, non preannunciato: una carezza, un dono oppure un incontro o una telefonata…

La sorpresa è un moto dell’animo che fa emergere il nostro non essere preparati agli imprevisti della vita. Dura pochi istanti ed è immediatamente seguita da un’altra emozione: felicità, paura, tristezza, disgusto.

Nel Dizionario dei Sinonimi sorpresa, stupore e meraviglia sono considerati equivalenti. Forse, lo sono, se ci riferiamo all’uso corrente di queste parole, ma, se invece entriamo in un’analisi più approfondita e scaviamo, allora troviamo differenze che rappresentano un notevole divario fra loro. Nello stupore c’è la sorpresa come sbalordimento, come un restare attoniti, di stucco, strabiliati, sbigottiti; c’è una sorpresa che turba e conturba. Lo stupore per la bellezza del cielo stellato nel profondo della notte ha affascinato gli antichi uomini pastori, li ha stupefatti oltre che sorpresi. Lo stupore ha un suo peso, una staticità che permette anzi, genera, riflessione mentre la sorpresa l’annulla, l’annichilisce nella sua devastante immediatezza, si consuma in un fiat.

Anche la meraviglia contiene la sorpresa, ma insieme a questa contiene anche altro: entusiasmo, ebbrezza, ardore, fervore, stordimento, intontimento.

Stupore e meraviglia sono stati più articolati rispetto alla sorpresa e le sono senz’altro conseguenti.

È basilare la capacità di “sorpresa” di ognuno di noi, la capacità cioè sia di sorprendersi che di lasciarsi sorprendere. La scoperta di qualcosa di imprevisto mentre si sta cercando tutt’altro non porterebbe a niente se non fosse accolta con flessibilità verso l’inatteso, con apertura verso il non programmato.

Si dice che “la sorpresa” sia il sale della vita riferendosi proprio a questa capacità tutta umana di lasciarsi trasportare dalla sorpresa che è poi la capacità di immergersi nel mare della vita lasciandosi trascinare dalla corrente.

E come finale “a sorpresa” non si può che citare la bellissima frase di Euripide: «Gli Dei ci creano tante sorprese: l’atteso non si compie e all’inatteso un Dio apre la Via».

Tags