AMORE E DINTORNI VISIONI

Per un’ora d’amore… La formula dayuse per gli amanti di giorno

Nel 1956, Edith Piaf incideva la struggente Les amants d’un jour, sapientemente tradotta e cantata da Herbert Pagani, 13 anni dopo, nella sua Albergo a ore. La storia dell’amore proibito, e forse osteggiato, di due amanti che scelgono una stanza a ore, appunto, per i loro ultimi attimi insieme prima del suicidio. Il tutto narrato con gli occhi del cameriere che «porta su il caffè a chi fa l’amore». Una storia triste e disperata, ma che non deve indurre a pensare ai vecchi alberghi a ore come a luoghi di tristezza e dolore. È vero che ancora richiamano alla mente le storie degli amanti e degli incontri clandestini, delle prostitute che affittavano stanze nelle pensioncine a una stella con la compiacenza del portiere che aveva anche da guadagnarci qualcosa.

Oggi, però, a distanza di 60 anni dalla canzone del celebre “Usignolo” di Parigi, il sistema del “dayuse”, negli hotel fino alla categoria extralusso in tutta Italia, ha mandato in pensione il punto di vista del cameriere cantato dalla Piaf e da Pagani e ha lanciato un nuovo modo di vedere la fuga di mezza giornata o poco meno, in una camera discreta e confortevole.

Non c’è nemmeno da mettersi in macchina e cercare il posto fuori mano, tranquillo e defilato, perché nell’era di internet, dove tutto è alla portata di un click, il sito Daybreakhotel, al pari di Booking, Expedia e i portali più blasonati per la ricerca di un posto dove dormire o trascorrere le vacanze, mette a disposizione luoghi, prezzi, fasce orari e servizi, dove non rimane altro imbarazzo, se non quello della scelta.

Basta accedere al sito www.daybreakhotels.com, attivo dal 2013, o al sito www.dayuse-hotels.it, inserire il luogo, la data e, volendo, anche la categoria e i servizi aggiuntivi, per avere a disposizione un elenco di alberghi e resort, corredato da foto e tutte le informazioni utili, in cui trascorrere qualche ora. Le tariffe sono vantaggiose per chi ha bisogno della stanza, ma anche per la struttura che la affitta, che guadagna sulle ore in cui la camera resta inutilizzata e la può affittare anche due volte nello stesso giorno: il costo è scontato dal 50 all’80%, ma comporta ugualmente un aumento del fatturato tra il 10 e il 15% per la proprietà. Per prenotare non serve la carta di credito, la cancellazione è gratuita, si può fissare anche all’ultimo momento, on line, per telefono, tramite app sullo smartphone.

L’uso è esattamente lo stesso della camera prenotata per uno o più giorni: biancheria e accessori per il bagno, frigobar, wifi, parcheggio, ecc. Le tariffe invece sono diversificate per fasce orarie e, naturalmente, per la durata del soggiorno. A Milano ci sono almeno un centinaio di strutture che offrono questo servizio, altrettante a Roma, un po’ di meno a Firenze e a Bologna, a Napoli e a Torino, ma la gamma di prezzi, fasce orarie e servizi è sempre assai ampia: per fare un esempio, a Roma, si va dalle 400 euro nella fascia serale 18-24, nel lussuoso Hotela Anahi, alle 60 del Mirko luxury Inn, sempre 18-24. Ma ci sono possibilità di scegliere l’orario diurno tra le 9 e le 18. Dipende dal tempo, dalle esigenze e dal portafoglio.

Oltre alla stanza, molti hotel offrono servizi aggiuntivi, che vanno dalla bottiglia di champagne, all’idromassaggio, al day-spa, ai pasti, alla palestra, alla sala meeting.

Tuttavia sarebbe riduttivo confinare il dayuse agli incontri clandestini. In un mondo sempre più veloce e smart, avere la possibilità di prenotare in pochi minuti una stanza anche solo per due ore di riposo, per un incontro di lavoro, per concedersi una spa e un massaggio tra un appuntamento e l’altro, può fare la differenza.

La filosofia del dayuse, come ci tengono a precisare sulla piattaforma daybrakhotels «nasce dalla volontà di creare una percezione nuova degli hotel di giorno, calibrata su un nuovo tipo di viaggiatore: il daybreaker. Non importa che si tratti di lavoro o di relax, il daybreaker è una persona che vuole godersi ogni momento di ogni giornata, senza dover aspettare il fine settimana, le vacanze o le ferie».

Dal manager in cerca di un luogo dove lavorare e rinfrescarsi tra un appuntamento e l’altro, al viaggiatore che deve ripartire la sera e vuole riposarsi per qualche ora, fino all’idea regalo per San Valentino, chi ha pensato alla formula del dayuse è geniale. In un colpo solo ha contribuito a far salire il fatturato degli alberghi, ha reso alla portata di (quasi) tutti strutture lussuose e blasonate, ha offerto la possibilità del comfort alberghiero anche per mezza giornata, ha trasformato il tabù in un trend, sdoganando la stanza a ore per coppie in fuga. E non solo quelle clandestine, a giudicare dai pacchetti regalo, ad esempio per l’anniversario. Che il dayuse sia anche scappare dalla routine e regalarsi una mezza giornata via dalla quotidianità domestica?

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