Wanderlust è una parola inglese, intraducibile in italiano, se non con una frase: voglia di viaggiare. Deriva dal tedesco wandernlust, che, come in inglese, definisce un forte desiderio o impulso a spostarsi da un luogo all’altro e a esplorare ogni angolo della terra. In una parola sola, una irresistibile curiosità per il mondo che condiziona tutte le altre scelte.
È, quindi, la descrizione dello stato d’animo proprio di una persona che preferisce vivere la propria vita, o almeno una parte di essa, guidato da una bussola piuttosto che da un orologio. Una positiva irrequietezza che non implica in alcun modo “perdersi”, ma garantire a se stessi la soddisfazione della curiosità e una vita avventurosa, zaino in spalla e passaporto in tasca.
Per chi “soffre” di wanderlust, ignorare la propria voglia di viaggiare è estremamente pericoloso perché compromette quella libertà che viene incessantemente perseguita con il viaggio. Non partire e farlo in seguito significa mortificare la parte preponderante di sé e scivolare verso l’insoddisfazione. Alcuni studiosi sostengono che questo irrefrenabile desiderio sia racchiuso nel DNA e che il gene si trovi più frequentemente in alcune razze che in altre.
E allora, sii curioso, sii avventuroso, vivi la tua wanderlust, e riempi la tua anima. Dopotutto, una nave in un porto è sicura, ma non è ciò per cui vengono costruite le navi