DAILY LA DATA

10 ottobre 1970
La prima volta di “Ma che musica maestro”

"Ma che musica maestro" la cantava Raffaella Carrà ed era la sigla di Canzonissima ’70, un programma che ha segnato un'epoca

Ve la ricordate? “Ma che mu…sica, che mu…sica, che musica maestro…” è stata una delle canzoni simbolo degli anni ’70. La cantava Raffaella Carrà ed era la sigla di Canzonissima ’70. Stiamo parlando di un tempo percepito come quasi felice. La televisione in bianco e nero, il sabato sera, le famiglie italiane raccolte davanti al piccolo schermo insieme a vocianti bambini che quella sera – il giorno dopo era domenica e dunque si stava a letto – potevano andare a letto un po’ più tardi e comunque non immediatamente dopo Carosello.

L’apparecchio televisivo, insieme al frigorifero e alle primissime lavatrici, erano il sogno di ogni famiglia, ma costava uno stipendio. Dunque ci si arrangiava. Se era di tua proprietà dovevi invitare parenti, amici e vicini di casa. Se non, eri tu che andavi a casa di uno di questi, ospite pagante insieme alla tua famiglia, portandoti dietro una bottiglia del tuo vino, vino che avevi appena imbottigliato sudando e brigando nella tua cantina con damigiane, tappi e tubi di plastica.

Stiamo parlando di un’Italia dove ci si frequentava, si scherzava, si chiacchierava, un’Italia non ancora incattivita, con i suoi problemi – problemi enormi e tuttora irrisolti – ma ancora percepita come un Paese unito e indissolubile nonostante le migrazioni dal sud al nord, nonostante i cartelli torinesi “Vietato l’ingresso ai Terroni”, nonostante le lotte sindacali e il terribile dicembre del ’69 – l’anno prima – con la Strage di Piazza Fontana che ci fece perdere la verginità politica.

Il 10 ottobre del ’70 dunque la Raffaella nazionale presentò il concorso canoro insieme a Corrado cantando per la prima volta questa sigla che entrò di diritto e di fatto nel cuore di tutti gli italiani. La sua canzonetta (scritta da Pisano, Paolini e Silvetri) fu poi ripresa anche da Claudio Baglioni. Fu un successo commerciale, un successo di popolo. Fu la colonna sonora di un mondo sparito.

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