DAILY LA DATA

20 gennaio 1969
Scoperta la prima pulsar

Il 20 gennaio del 1969 venne scoperta la prima pulsar (non c’entra nulla ma fu anche il giorno dell’elezione di Richard Nixon). Con la parola pulsar, originariamente, si voleva intendere una sorgente radio pulsante. Si tratta in sostanza di una stella di neutroni (cioè una stella compatta la cui componente predominante è costituita da neutroni mantenuti insieme dalla forza di gravità). Nelle prime fasi della sua formazione, in cui ruota molto velocemente su sé stessa, si riesce ad osservare la sua radiazione elettromagnetica sotto forma di impulsi emessi ad intervalli estremamente regolari nello spazio.

Le pulsar insomma sono formazioni abbastanza bizzarre dell’Universo. La loro massa è comparabile con quella del Sole, ma sono talmente compresse che il loro raggio è di poche decine di chilometri. Forse meno. In pratica è un corpo massiccio avente altissima densità (la massa generalmente è compresa tra le 1,4 e le 3 masse solari, ma la più massiccia finora osservata è di 2,01 masse solari) che non va confusa con i famosi buchi neri che hanno invece densità immensamente più grandi e soprattutto – per definizione – non emettono nulla: né luce, né radiazioni elettromagnetiche. Il fascio di onde radio che emettono le pulsar è causato dall’azione combinata del loro campo magnetico con la rotazione della stella.

Sono in sostanza il risultato del collasso gravitazionale del nucleo di una stella massiccia seguito alla cessazione della sua attività di stella (dunque ha esaurito il lavoro di fusione nucleare a causa della mancanza del suo combustibile naturale che è l’idrogeno e l’ elio) e rappresenta l’ultimo stadio di vita di una stella. La velocità di rotazione alla superficie di una pulsar è variabile e dipende dal numero di rotazioni al secondo sul proprio asse e dal suo raggio.