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Sull’Ansa il libro di Gramsci sul giornalismo

Questo il lancio dell’Ansa del 31 marzo 2017 sul libro di TESSERE Antonio Gramsci, Il giornalismo, il giornalista, curato da Gian Luca Corradi, con prefazione di Luciano Canfora e postfazione di Giorgio Frasca Polara

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Gramsci giornalista, in un volume le sue ‘lezioni’

Articoli, lettere, note intellettuale affrontano temi professione

(ANSA) – ROMA, 31 MAR – Il giornalismo secondo Antonio Gramsci: mira a ricostruire e valorizzare la figura di Gramsci-giornalista la collezione dei suoi articoli, lettere e note contenuta nel libro “Antonio Gramsci – Il giornalismo, il giornalista. Scritti, articoli, lettere del fondatore de l’Unità”, pubblicato dalla neonata casa editrice Tessere, fondata, insieme alla rivista culturale www.tessere.org, dal vicedirettore dell’ex quotidiano comunista Daniele Pugliese, con alcuni suoi amici.

Il libro – si spiega – consente di ricostruire “un aspetto troppo a lungo sottovalutato dell’intellettuale che, scavando nelle pagine del Principe di Machiavelli o nel Canto X della Divina Commedia, ha insegnato ad intere generazioni come leggere con più attenzione un testo, trovandone il senso attuale”.

Una serie di “lezioni di giornalismo”, dunque, destinata a lettori e professionisti e composta da 67 degli oltre 1.500 articoli del “padre del Pci” apparsi tra il 1910 e il 1926 su “L’Unione sarda”, “l’Unità”, “l’Avanti!”, “L’Ordine Nuovo”, “La Città futura” e “La Correspondance Internationale”; 22 lettere, scritte prima e dopo il carcere, e le 38 note, più una rimasta finora in ombra, dei Quaderni in cui l’intellettuale si occupa di giornalismo.

A 80 anni della morte di Gramsci, il libro – scrive lo storico Gian Luca Corradi, che ha curato il volume – intende testimoniare “l’attualità delle sue riflessioni sul giornalismo, condotte con lo stesso rigore e la stessa multidisciplinarietà impiegati dai più autorevoli guru dei mass-media”. “Ma leggendo o rileggendo quelle note, il lettore, che voglia rimaner tale o spingersi ad aver suoi lettori intraprendendo la professione, di spunti a cui prestare attenzione e farne tesoro ne troverà molti altri”.

Dagli scritti – osserva Luciano Canfora nella prefazione – emerge un Gramsci “ostinatamente e volutamente giornalista”, deciso a comprendere (e insegnare come comprendere) la realtà che ci circonda”: “pur giornalista militante, Gramsci non perde di vista la specifica natura di quel lavoro, né smarrisce mai la consapevolezza di quanto esso disti dalla ricerca di lunga lena, cui attende in carcere nonostante le molteplici difficoltà”.

Gramsci si rivela così, conclude Giorgio Frasca Polara, che firma la postfazione, “un teorico del mestiere di scrivere, della forma giornalistica e persino un esperto delle più minute tecniche di stampa: avrebbe potuto insegnare, e bene, quel giornalismo serio, informato di cose serie, che oggi – puntualizza – sta diventando una rarità non solo in Italia”.

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31-MAR-17 19:28 NNNN